Fiorentina:| Quel gol di Toni Con Prodi premier
l 15 aprile 2007 Barack Obama era solo un brillante politico americano, Romano Prodi guidava l’Italia e il presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi lo conoscevano davvero in pochi. In quella ventosa domenica primaverile Luca Toni vestiva contro il Siena per l’ultima volta la maglia viola al Franchi, ma nessuno lo poteva sapere perché mancavano ancora sei giornate al termine del campionato.
Il problema erano le condizioni fisiche e forse anche un certo stress post-Mondiale: Toni-gol non era più l’attaccante devastante della stagione precedente, però alla fine risultò lo stesso indispensabile con i suoi 16 gol. L’ultima perla fiorentina l’aveva regalata una settimana prima contro l’Ascoli, sommerso da quattro gol, il terzo dei quali segnato dal bomber. Nel derby toscano fu invece tutto molto più difficile e ci volle una prodezza di Mutu verso la fine del primo tempo per risolvere la gara. L’ultima recita in assoluto si svolse invece all’Olimpico contro la Lazio quindici giorni dopo, e anche in quell’occasione una rete di Mutu fu decisiva per portare a casa tre punti importantissimi per il posto in Europa. Tutti sapevano da mesi che Toni sarebbe andato via e proprio per quello l’addio fu quasi dolce, impensabile se rapportato al peso che un giocatore così aveva avuto nelle prime due stagioni di Prandelli. È però vero che in rosa brillavano Pazzini e Mutu, che si aspettava il ritorno (poi rivelatosi velocissimo) di Bojinov e che dopo pochi mesi sarebbe arrivato Vieri. Insomma, di attaccanti ce n’erano, anche se nessuno forte come lui, che non a caso avrebbe vinto in Germania lo scudetto e la classifica cannonieri. Oggi che Barack Obama, Romano Prodi e Matteo Renzi fanno tutte altre cose, Luca Toni è tornato a casa, dopo aver fatto un po’ il giro del mondo. E domani, 5 anni, 4 mesi e 29 giorni dopo sbucherà dal sottopassaggio ancora con la maglia viola numero 30.