Fiorentina:| Quanto pesano i gol degli 'altri'
Momenti di gloria, di sfortuna e di partite riprese in corsa. La Fiorentina lotta e soffre, incassa e segna: chi esce dal gruppo coi dolori addosso, chi salta in cielo per salvare la banda da una notte complicata. Ecco Stefan Savic, ventunenne tostissimo e dalle nostre parti quasi sconosciuto. Eppure il City aveva spedito 7 milioni al Partizan (a Belgrado non fanno che incassare) per portarselo a casa. Il gruppo Ramadani poi ha fatto il resto: scambio Nastasic-Savic e un pacco di soldi alla Fiorentina con la promessa di un vantaggio sulla concorrenza nella possibile operazione Jovetic. Benedetto Pradè, che ha azzeccato pure questa. Giovane e serio, duro e coraggioso, Savic ha fatto quasi tutto da solo nella notte del punto con la Samp. Era arrivato nel silenzio. Poi piano piano si è preso la maglia da titolare in questa difesa dal gol facile. Quello pazzesco di Facundo (venerdì 14 dicembre sarà presentato il suo libro) a Parma e i quattro messi dentro dallo spietato Gonzalo Rodriguez, la sorpresa più bella di un reparto che fa sempre il suo dovere. Anche quando magari non tutto fila liscio, anche quando affiorano errori che vanno messi in conto. Beh, però se c'è un difensore a rimediare allora va bene lo stesso.
E poi questa difesa è la terza del campionato e i suoi protagonisti hanno già firmato, sempre in campionato, otto reti, se consideriamo Pasqual difensore, anche se il 3-5-2 lo prevede a centrocampo. Reti pesanti. Fondamentali, soprattutto in un momento in cui la Fiorentina fatica a far girare l'attacco per colpa degli infortuni. Da non dimenticare anche la rete dello sfortunato Hegazy (fuori sei mesi per la rottura dei legamenti) in Coppa Italia. Il che ci spiega sia le qualità di questi ragazzi sia la loro disciplina nel seguire gli schemi su palle inattive studiati da Gianni Vio, il collaboratore di Montella che fin dal ritiro di Moena ha iniziato a lavorare su punizioni, calci d'angolo e rimesse laterali in zona avanzata, perché anche quelle non hanno niente di casuale. E anche la doppietta di Savic non è certo figlia del caso. Era abbastanza chiaro che la difesa di Ferrara avrebbe dedicato attenzioni particolari a Gonzalo Rodriguez, una specie di centravanti aggiunto. E allora ecco la necessità di puntare tutto su Savic, ragazzo che fino ad oggi, in avanti, si era fatto vedere poco o pochissimo.
Il calcio è anche questo. E se il gruppo esegue gli ordini alla fine le cose vanno quasi sempre a posto. E Savic, montenegrino come Jovetic, pur conoscendo poco o nulla la lingua, nel solco della Fiorentina si è infilato subito e alla grande. Forse perché il clan dei compagni slavi lo ha aiutato a integrarsi, forse perché quel poco di inglese che mastica se lo sa giocare bene. Per il resto basta adeguarsi alle regole imposte da Montella e dalla società: serietà nel lavoro ed esempio fuori dal campo. Solo così è possibile costruire un gruppo forte e responsabilizzato. Quello che sa reagire nei momenti delicati, come una partita che non vuole girare nel verso giusto. Chi critica questa squadra per una sera meno bella del solito forse si scorda del quarto posto in classifica e di nove risultati positivi in sequenza. Semmai il problema, adesso, sarà quello di recuperare qualche uomo per la trasferta di Roma. Soprattutto in attacco, dove è deserto. O quasi.
(La Repubblica - Edizione di Firenze)