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    Fiorentina, quante spine al tavolo dei rinnovi

    Fiorentina, quante spine al tavolo dei rinnovi

    • Luca Cellini
    Il primo gol della Fiorentina per la stagione 2014-2015, che si aprirà per il club viola con visite mediche e ritiro a Moena ad inizio luglio, è già stato messo a segno: i rinnovi dei contratti di due top player quali Gonzalo Rodriguez e Borja Valero hanno fatto che si che la società gigliata si sia tutelata dai possibili assalti dei più importanti top club europei sugli ex elementi del Villareal, che più hanno impressionato dal loro avvento due estati fa, come qualità, rendimento, ed inserimento nella realtà calcistica di Firenze. Rimangono però delle spine, e non poche, nella rosa guidata da Montella: in termini di estensione dei contratti, per quanto riguarda elementi che il tecnico gigliato ritiene fondamentali e per quello che concerne la volontà del duo che si occupa di mercato, Prade' e Macia; bisogna quindi risolvere quanto prima tali preoccupazioni, per non ritrovarsi, come avvenuto con la precedente gestione tecnico-sportiva della Fiorentina, ad occuparsi di situazioni simili troppo tardi: ad esempio ciò che è avvenuto con il caso Montolivo, ma anche l'affaire Ljajic dei mesi caldi del 2013.
    Ecco i casi piu' importanti:
     
    Norberto Murara Neto: da punto interrogativo, per oltre tre anni, a titolare inamovibile della porta, quasi eroe per certe prestazio;, il suo primo contratto con la Fiorentina si avvia alla scadenza, giugno 2015, ed adesso arrivano segnali contrastanti. Montella lo ha investito della titolarità, anche perchè non c'erano soldi un'estate fa per prendere una forte alternativa nel ruolo (ed infatti arrivò Munua, ripartito sei mesi dopo per l'Uruguay) ed adesso che il 'coltello dalla parte del manico' in termini contrattuali è del portiere brasiliano, la società ha tesserato un dodicesimo (Tatarusanu), che però ha i connotati per prendere eventualmente anche il posto all'ex Atletico Paranaense. Insomma fiducia da una parte, e volontà di creare una 'exit strategy' dall'altra, a 12 mesi esatti dal termine attuale del suo legame con la Fiorentina.
     
    David Pizarro: un anno fa la volontà di fuggire, le bizze per non restare a Firenze, forse deluso dal finale di campionato 2012-2013, forse da una proposta di rinnovo poco convincente. Poi la pace, una stagione difficile, con un finale di anno da relegato in panchina ed infine la risalita, la nuova indispensabilità ma anche la certezza che gli anni passano anche per il Pek, che ha giocato tanto, pure per mancanza di alternative nel suo ruolo (Ambrosini dimenticato, Bakic bocciato, Aquilani inadeguato in quella posizione). Ora si parla di proposta di rinnovo annuale, con contratto a gettone, ma nel frattempo il regista cileno è partito per il suo Paese natio, e nonostante per Montella sia un'inamovibile, la certezza del prolungamento è garantita solo dalla presenza di Pradè', che lo ha portato a Firenze due estati fa, in società; visto che per i vertici societari è tutt'altro che una priorità il suo rinnovo (anche perchè fra 28 giorni il giocatore sarebbe di fatto disoccupato).
     
    Alberto Aquilani: la sua vicenda rischia di fare la fine più della querelle Montolivo che di quella di Ljajic. Infatti il mancato rinnovo dell'ex capitano gigliato avvenne anche per una scarsa volontà dell'allora d.s. viola di trovare un accordo prima dell'Europeo del passato numero 18 della Fiorentina, che rilancio' le quotazioni di quest'ultimo,il quale non tanto ingiustamente poi pretese un contratto adeguato al suo valore, con  veleni, guerre e dispetti (tipo togliergli i gradi di leader dello spogliatoio). Oggi il centrocampista romano fra i piu' utilizzati da Montella si aspetta a partire con l'Italia mundial di Prandelli, ed ha il contratto in scadenza fra un anno. I primi segnali di mancato accordo per il prolungamento sono già emersi, ed a prescindere da offerte di altri club che potrebbero arrivare, il fatto che l'affare possa avere tempi lunghi è testimoniato dal fatto che la Fiorentina si sia gettata a cercare varie alternative in quel ruolo (Bonaventura su tutti), che stanno dando segnali di considerare il proprio numero 10 come non piu' un intoccabile nella rosa viola.
     
     
     

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