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    Fiorentina: tre mosse per ripartire

    Fiorentina: tre mosse per ripartire

    • Luca Cellini
    La bella gara contro l’Inter, al termine della prima vera prestazione convincente della stagione, ha messo da parte momentaneamente quelle sensazioni negative che aveva dato la Fiorentina nelle prime cinque giornate. Infatti al netto della vittoria di Bergamo, Pasqual e compagni, in particolare nelle sfide contro Sassuolo e Genoa, avevano dimostrato di essere, oltre che sfortunati sottoporta, anche assai prevedibili, tatticamente parlando, agli occhi degli avversari. La lunga fase di possesso palla, con molto gioco orizzontale e poche verticalizzazioni, ha reso facile la fase di non possesso per chi doveva controllare l’attacco viola. Un difetto, quello della prevedibilità nel gioco che era già emerso la scorsa stagione.  Solo con le giocate di Cuadrado, uno dei pochi capaci di saltare l’uomo sulla fascia, e con il lavoro fra le linee di Giuseppe Rossi, infatti, la Fiorentina riusciva a rendersi pericolosa negli ultimi venti metri.

    CONFERMA MATI - Ecco perché l’obiettivo di Montella sarà quello di pensare ad una squadra diversa rispetto ai primi otto incontri ufficiali di questa stagione. Parallelamente al tentativo di recuperare fisicamente almeno Richards, Marin e Mario Gomez, quest’ultimo di fatto praticamente mai visto dalle parti del Franchi, l'attuale allenatore viola valuterà soluzioni nuove. La prima mossa potrebbe essere la conferma nel ruolo di trequartista di Mati Fernandez. Dopo tanto girovagare alla ricerca di un giocatore che fosse capace di creare fra centrocampo e l’attacco, con verifiche in quel ruolo prima di Borja Valero e poi di Ilicic, il cileno ha dato segnali incoraggianti, creando gli spazi giusti per l’inserimento delle due punte. In secondo luogo Montella punta ad una crescita di condizione di Borja Valero che, con Pizarro, è stato il creatore dell’idea del doppio regista che ha fatto le fortune della Fiorentina nel primo anno.  Un Borja impalpabile come quello visto da marzo scorso, ha costretto l’allenatore viola a mandarlo in panchina domenica scorsa, di fatto rompendo una continuità di impiego dell’ex Villarreal che durava da oltre due anni.

    USA LA TESTA - Infine il gioco sulle fasce: infatti con il ritorno di Mario Gomez, Montella pensa ad una possibile convivenza del bomber tedesco con uno fra Babacar e Bernardeschi, talenti da valorizzare e non da accantonare. Ecco perché il mister viola chiederà non solo a Cuadrado ma a gente come Pasqual, Alonso e Richards, di cercare meno fraseggio con i centrocampisti, e piu’ cross, perché se hai elementi capaci di finalizzare soprattutto di testa, il calcio spagnolo tutto tiki-taka e gioco orizzontale, è giusto mandarlo in soffitta per un po’.

     

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