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    Fiorentina, prima come Bellingham, oggi grande assente. La parabola discendente di Bonaventura

    Fiorentina, prima come Bellingham, oggi grande assente. La parabola discendente di Bonaventura

    Sembra passato un secolo da quando il CT della Nazionale Luciano Spalletti aveva paragonato Giacomo Bonaventura a Jude Bellingham. DI certo il tecnico certaldese non era in preda ad un delirio febbrile, le prestazioni di Jack stavano facendo sognare, nella prima parte di stagione, Italia e Fiorentina. Poi qualcosa sembra essersi rotto e oggi Bonaventura sembra solamente la brutta copia di quello visto nella prima metà dell'anno calcistico. La Nazione in edicola questa mattina offre un focus proprio sul fantasista, che anche a Bologna ha offerto una prova decisamente scialba. 

    SPARITO -  Tornato nel suo ruolo naturale, al centro della linea a tre, alle spalle della punta, Bonaventura ha continuato a non funzionare. Da subito. Dal primo minuto dalla partita di Bologna, quella che, al contrario, avrebbe dovuto essere per lui e per la Fiorentina, la partita della ripartenza. La condizione fisica, dal ko di Roma in poi, non è stata più quella che un giocatore con le sue doti e qualità può e vuole esprimere. Il resto, forse, e su questo non esiste una riprova diretta, ma nel calcio capita, lo hanno fatto le voci di mercato, sul futuro, sul contratto, sulle prospettive più o meno da chiarire e interpretare
     

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