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    Fiorentina, Pradè: 'Lisandro Lopez sì e Giuseppe Rossi no'

    Fiorentina, Pradè: 'Lisandro Lopez sì e Giuseppe Rossi no'

    Ecco alcuni stralci del filo diretto che ha avuto ieri a La Nazione il direttore sportivo viola Daniele Pradè:

    "Jovetic, nessun pre accordo col City".
    SI PARTE con Jovetic. Inevitabile. Voci e sussurri continuano a circolare anche adesso che il mercato è chiuso.La domanda è di Alberto da Campi: la clausola rescissoria sul contratto di Jo Jo c’è o è ancora da scrivere? «Vorrei chiudere questo argomento una volta per tutte — sentenzia Pradè —. Quello che faremo, sarà fatto in modo trasparente. E’ uno dei dettami della nostra società: fare le cose in modo diretto e senza nascondere niente. Quindi quando ci saranno novità sul contratto di Jovetic lo comunicheremo in forma ufficiale».

    E le voci su un pre-accordo con il Mancester City da far valere la prossima estate? Chiede Leonardo C. da Firenze. «Non esistono precontratti con nessuno. Jo Jo è un nostro giocatore e lo sarà fino alla fine della stagione. Il City? La famiglia Della Valle ha ottimi rapporti con la proprietà del club inglese, tutto qua».

    A PROPOSITO di Della Valle. Luigi di Firenze chiede a Pradè: come siete riusciti a ricoinvolgere ADV in modo così diretto negli affari della Fiorentina? «Guardi — è la risposta del ds — che il presidente è sempre stato così attaccato alla squadra e alla maglia viola. Poi... sì, oggi sembra avere un entusiasmo maggiore, una voglia ancora più forte di fare bene, di scommettere sulla sua squadra. Diciamo che dal giorno in cui si è presentanto nel ritiro di Moena, è scattato un qualcosa in più. Di molto positivo».
    SULLA STESSA falsariga la domanda di Enrico da Firenze che però è curioso del primo impatto che ha avuto al suo arrivo in viola: «All’inizio c’è stato un momento difficile in cui c’era attorno a noi un certo scetticismo. Ma come detto è bastato poco riaccendere l’entusiasmo nei Della Valle perchè covava sotto la cenere. Bastava soffiare un po’ per riaccendere la passione. Vi dico anche un piccolo particolare ma che spiega bene il mio concetto: quando Andrea si è presentato a Moena e ci ha chiamato per parlare della squadra, del futuro del mercato ha perfino spento il cellulare. Esisteva solo la Fiorentina e in quel momento era l’azienda più importante. I Della Valle sono persone che sanno anche motivare i propri uomini e anche per questo sono molto contento di essere qui perchè è anche un’occasione di grande crescita professionale».
    E SU QUALI siano i colpi di questo mercato di primissima fascia, che Giovanni Zauli (Firenze) vuole sapere, Pradè spiazza un po’ tutti. «Per me ci sono stati tre grandi affari che rientrano in questa categoria. Cavani che è rimasto al Napoli, Jovetic alla Fiorentina e Destro alla Roma. Con accanto un giocatore come Totti farà un grande campionato».
     
    "Trattavamo Verratti, ma poi è arrivato il Psg".
    «Il primo giocatore che abbiamo cercato — rivela Pradè —, purtroppo non siamo riusciti ad acquistarlo. Volevamo Verratti e siamo stati una notte intera a trattare con Delli Carri, il ds del Pescara. Non siamo riusciti a prenderlo perché poi è arrivato il Paris Saint Germain». Poi ecco la soddisfazione più importante. L’affare Aquilani. Affare molto complicato che Pradè considera il colpo da novanta della sua estate. «C’era il problema dello stipendio del giocatore e poi operare sul mercato inglese non è mai facile. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta e prendere Aquilani a costo zero, credo sia un’impresa da non sottovalutare».
    E’ L’OCCASIONE per ringraziare i suoi più stretti collaboratori. Pradè non vuole dimenticare coloro che nel sottoscrivere i 18 acquisti dell’estate 2012, gli sono stati vicino in tutte le occasioni. «Mi piace ricordare l’importanza di Eduardo Macia per le questioni tecniche e l’ad Mencucci per la stesura dei contratti. Non è stato un lavoro facile preparare i contratti in lingue spesso diverse, dall’inglese allo spagnolo, al portoghese. Macia e Mencucci sono dei compagni di viaggio indispensabili».

    "Lisandro Lopez? Lo stiamo seguendo. Giuseppe Rossi? Mai contattato".
    SI VA A GENNAIO. A quello che la Fiorentina potrebbe fare alla finestra invernale del mercato. «Visto che si chiama mercato di riparazione — risponde Pradè a Giuliano da San Giovanni Valdarno —, il nostro primo obiettivo sarà quello di non... prendere nessuno perché questo vorrebbe dire che la squadra va bene così». «Lisandro Lopez? — sentenzia —. E’ un grande giocatore, un attaccante moderno, lo stiamo seguendo. E non dico altro... Giuseppe Rossi? E’ uno forte, molto forte, ma non l’abbiamo mai contattato o seguito anche perché le cifre attorno a lui sono cifre molto importanti, da giocatore di primissima fascia».
    Gianni Valenti di Firenze, chiede: Pradè, quanti gol farà Toni? Arriverà a quota 10? «Luca è forte — è la risposta — e ha tanta voglia di fare bene, di essere protagonista. Dieci gol? Diciamo che io mi aspetto che segni il più possibile. E comunque a chi mi chiede se sta bene, se è integro e via dicendo, io rispondo così: sta facendo una preparazione fisica buonissima ed è pronto per essere convocato per la partita di domenica».

    "Berbatov? Mai successa una cosa così".
    MAGARI Montella avrebbe apprezzato l’ultimo sforzo di mercato, quello dell’attaccante (vedi il caso Berbatov) che però non è arrivato. Il siluro arriva con la telefonata di Simone da Bagno a Ripoli. Pradè però non si scompone. Anzi. «Quello che è successo con Berbatov è un qualcosa che non mi era mai capitato in anni di mercato, ma è una storia chiusa. Sigillata. Avevamo già firmato tutto, eravamo d’accordo e poi... avete visto che è successo. Il 27 luglio abbiamo parlato col giocatore ed il 14 agosto il suo manager era a Firenze per firmare». E sempre sulla questione dell’attaccante bulgaro torna anche Fabrizio Nocentini (Firenze) che prova a chiedere, bonariamente, spiegazioni al ds che replica: «Quando i top player ti portano avanti nella trattativa devi per forza adattarti. Quando anche tu diventi una società top hai più potere contrattuale e puoi importi e diventare aggressivo. Stiamo lavorando anche per questo».
    «PRENDERE un altro attaccante all’ultimo istante? — sottolinea Pradè —. Noi avevamo puntato su un giocatore top e quindi se perdi uno con questa caratteristica è impossibile pensare di avere un’altra chance in 24 ore. Non puoi, insomma, andare a chiedere attaccanti di livello altissimo, o tornare su obiettivi che avevi abbandonato senza sentirsi chiedere cifre folli, cifre impossibili». Quindi una ‘supplica’ da parte di Romeo Mariani (Roma) che chiede di non cedere Jovetic alla Juventus e di puntare su giocatori italiani. «Il mercato degli italiani è molto più oneroso, costano sempre il doppio rispetto ad altri, ma è normale che sia così». E ora? Pradè accende la luce sulla rosa della Fiorentina e snocciola il numero delle punte sulle quali — anche senza Berbatov — può contare Montella.
    «RAGAZZI, ci sono cinque attaccanti nella Fiorentina. Non dimentichiamolo. I nomi? Jovetic, Ljajic, Toni, El Hamdaoui e Seferovic. Il tutto senza dimenticare che la Fiorentina utilizza uno schema dove la punta centrale non è... indispensabile».

    "Montella grande esperienza e carisma. Il mio futuro...".
    Da Della Valle a Montella. Da Pradè arrivano parole di elogio e stima rivolte all’allenatore viola. «Anzi — rilancia — ho un modo tutto mio per definire Vincenzo. Lui è un... giovane-vecchio. Uno che può sembrare un ragazzino ma che ha già l’esperienza e il carisma di uno che fa il suo mestiere da anni. Tanti anni».
    «MERITO dei suoi anni da grande calciatore — aggiunge Pradè —, visto che in campo Montella era un leader, era uno che faceva sempre valere la sua personalità. E poi con lui è nata una scuola nuova, nella Fiorentina, come credo nel calcio italiano. E’ il gruppo a lavorare e a organizzare la squadra. Montella non è solo l’allenatore, ma il vertice di un gruppo di collaboratori, ne ha otto accanto, che da’ il massimo per raggiungere il risultato».
    Non solo curiosità, ma anche tanti attestati di stima che fanno diventare rosso il direttore sportivo, come quelli di Leonardo Bechi da Firenze, che lo invita a rimanere più a lungo possibile con la Fiorentina. «La ringrazio, ma in questo momento è più importante lavorare al meglio per la società e per la squadra. Per il futuro ci sarà tempo». A proposito di Totti, Cesare Tinti(Livorno) ricorda a Pradè che il capitano giallorosso aveva definito il suo ex ds come il miglior colpo viola: «Francesco è di parte, mi vuole bene e lo ringrazio». E da Roma rimbalza un invito, quello di Attilio Toscani che vorrebbe vedere più giovani in prima squadra: «Dobbiamo essere bravi ogni anno ad aggiungere almeno un giovane del vivaio alla prima squadra. Deve essere il nostro obiettivo».


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