Fiorentina:| Ecco il metodo di Pradè
Il primo segnale di rottura è arrivato subito. Nel suo primo giorno a Firenze Daniele Pradè è stato presentato come nuovo direttore sportivo della Fiorentina, all'interno di una 'squadra' di mercato composta anche da Eduardo Macia. Dopo sette stagioni di 'governo' Corvino, del resto, basterebbe già questo aspetto a descrivere la rottura con il passato operata dal club viola. La ricerca di un allenatore (priorità sottolineata dallo stesso ds), l'analisi della rosa e l'individuazione degli obiettivi sul mercato, i suoi primi esami fiorentini.
Ma sarà un metodo diverso, fosse solo per la collaborazione con Macia, quello che vedrà protagonista Pradè. Con il suo curriculum che racconta di ottimi rapporti nel mondo dei procuratori e degli intermediari nazionali ed internazionali, senza troppe preferenze o distinzioni nei confronti di determinati soggetti. Con l'aggiunta di una certa fermezza nelle proprie posizioni, in quello che forse potrebbe rappresentare l'unico punto in comune con il predecessore Pantaleo Corvino.
Fu del resto un vero e proprio braccio di ferro quello che vide i due confrontarsi sull'affare Mutu, nell'estate del 2008. Pradè sulla sponda giallorossa che per 18 milioni di euro aveva raggiunto l'accordo con il calciatore, Corvino dall'altra parte a fare i conti con il diniego di Prandelli, prima, e il dietrofront dei Della Valle poi. Una circostanza nella quale, come confermato dallo stesso Pradè, non mancarono le discussioni.
Lunghe trattative, e qualche discussione, anche nel doppio affare che portò Pizarro a Roma e Chivu all'Inter. Per il romeno, era il 2007, si era fatto sotto il Barcellona, e l'obiettivo era quello di tenere disgiunte le trattative. Il tira e molla fu estenuante, in particolare con l'entourage sudamericano del cileno, ma alla fine i giallorossi incassarono 14 milioni per il difensore, sborsandone circa 6 per la comproprietà del centrocampista.
Nel periodo finale dell'esperienza capitolina, poi, anche la necessità di fare i conti con il bilancio. Oltre a un'attenta analisi di ogni tipo di entrata, inclusi botteghini e merchandising, Pradè ha saputo sviluppare buoni rapporti con il Real Madrid e con quel Bronzetti, specializzato nel mercato spagnolo, che portò a Roma Cicinho e Baptista con fortune altalenanti. Tattiche e strategie che nelle prossime settimane Pradè affinerà, tenendo di conto anche una corsia preferenziale con il mercato inglese.
Sia in uscita che in entrata, del resto, non sono mancate trattative importanti. Come quella delle cessioni di Aquilani e Doni e dell'acquisto di Riise, tutte perfezionate con il Liverpool. Operazioni alle quali poi aggiungere un lavoro di aggiornamento sul mercato estero avvenuto nell'annata appena trascorsa.
(La Nazione)