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  • Fiorentina, Pradè: 'Commisso? Sono preoccupato, ma vi spiego il mercato. Ecco com'è andata coi due Alvarez'

    Fiorentina, Pradè: 'Commisso? Sono preoccupato, ma vi spiego il mercato. Ecco com'è andata coi due Alvarez'

    • Federico Targetti
    A margine della presentazione di Arthur Cabral, il ds della Fiorentina Daniele Pradè ha così parlato del mercato viola appena concluso:
     
    “Siamo molto contenti, Cabral è un calciatore giovane e una punta molto forte. Lo abbiamo seguito tanto, e penso che in un momento così difficile siamo stati bravi e fortunati nel cogliere l’occasione”.
     
    La reazione di Italiano e del gruppo alle parole di Commisso? “Il gruppo è unitissimo, consapevole della propria forza indipendentemente da Vlahovic. Oggi Biraghi ha parlato a lungo con il presidente e lo ha ribadito. Italiano è intelligente e bravo, ha capito che ci siamo trovati in una situazione in cui era impossibile dire di no. Capiamo i sentimenti dei tifosi, ma ci sono delle circostanze che ci mettono in condizione di essere non dico prigionieri ma quasi. Non potevamo permetterci assolutamente di perdere Vlahovic a parametro zero”.
     
    Julian e Agustin Alvarez? “Il primo è forte, lo abbiamo seguito tanto e ci piaceva. Ma non siamo mai andati ad aggredirlo, per così dire, perché con Piatek e Vlahovic in rosa non aveva senso. Nel momento in cui abbiamo lasciato andare Vlahovic, Julian era già del City. Per quanto riguarda Agustin, lo abbiamo seguito a lungo ma il Penarol ha i suoi interessi e ne fa una valutazione per noi troppo alta”.
     
    Preoccupazione per le parole di Commisso? “Sono preoccupato, Rocco ci mette passione ed entusiasmo. Oggi è presto per poter dire quali siano i suoi sentimenti. Tutti noi ci metteremmo qualsiasi cosa per restituirgli energia ed entusiasmo. Cercheremo di riconquistare i tifosi con le vittorie, è il nostro lavoro”.
     
    L’obiettivo in campionato è cambiato? “Noi per raggiungere degli obiettivi tecnici non possiamo fare affidamento solo su un calciatore. Abbiamo preso Ikoné, Piatek, Cabral perché non vogliamo assolutamente perdere la nostra ambizione sportiva, anzi la vogliamo aumentare. Vlahovic è un caso che rientra nell’attualità del calcio. Ho letto che Commisso con Chiesa e Vlahovic si è ripagato l’acquisto della società. Sì, è vero che noi abbiamo incassato tanti soldi, ma questo parte da lontano. Chiesa era un bambino e la società, in primis Paulo Sousa, è stata splendida nel valorizzarlo. Poi Vlahovic, complimenti a chi l’ha acquistato ma anche a noi che lo abbiamo voluto tenere e valorizzare con Montella, Prandelli e Iachini. Ce lo siamo detti con Prandelli: questo è il giocatore sul quale puntiamo. Questi due giocatori ci hanno portato 135 milioni, ma con loro quasi 50 calciatori che portano ammortamenti e commissioni. Qualche esempio? Thereau, Rasmussen, Zekhnini, Hanuljak, Hancko, Eysseric. Sono operazioni in uscita che hanno un costo. Quando sono andato via ho lasciato Borja Valero, Kalinic, Cuadrado, Alonso. Le ambizioni rimangono, la proprietà è forte. Spetta a noi mantenerla entusiasta”.
     
    Cessioni? “Siamo una squadra completa. Benassi chiedeva di giocare, Pulgar pure e li abbiamo accontentati con due prestiti. Non abbiamo mai parlato di obiettivi specifici, ma sempre di vincere partite e di identità, cosa che adesso abbiamo. Ci faremo sempre trovare pronti per avere occasione di migliorarci”.
     
    Rinnovo Italiano? “Il percorso lungo è un’idea che piace a tutti quanti. C’è feeling, non abbiamo mai affrontato questo discorso ma ci stiamo conoscendo sempre meglio. Ancora però è prematuro. Ci piacerebbe, questo sì, ma le decisioni vanno sempre concordate da parte di tutte le parti in causa. Abbiamo pagato per liberarlo, più fiducia di così…”
     

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