Fiorentina, Pradé: 'Borini ci piace, la Roma non cede Osvaldo. Vicino il rinnovo di Ljajic'
Daniele Pradè a Radio Toscana e parla a 360 gradi della Fiorentina e dei rapporti con la Juventus, visto che oggi Marotta aveva definito ‘dicerie’ i dissidi fra i due club. Queste le parole riprese da fiorentinanews.it: “In questo momento non siamo una squadra completa, che per formarla servono anni. Le squadre davanti a noi non le vedo così distanti da un punto di vista tecnico. Non sappiamo cosa aspettarci da qui alla fine del campionato, semplicemente perchè siamo al primo anno e non ci conosciamo ancora molto bene. La partita di ieri ci dà forza anche per quelle successive: serve costanza di rendimento, poi è normale che il prossimo anno prenderemo un calciatore che ci faccia la differenza in attacco. In questo momento vedo solo Juventus, Napoli e Roma superiori a noi come organico. I rapporti con la Juventus? Non so se con qualche dirigente nostro il rapporto è cambiato, io dico solo che sabato siamo andati a giocare in casa loro e a me nessuno è venuto a salutarmi. La mia proprietà non mi ha detto che devo riallacciare rapporti calcistici con la Juventus. E’ normale che il piazzamento finale in campionato cambi le prospettive della prossima stagione. Se passi il primo girone di Champions League prendi 30 milioni di euro, e quelli cambiano la prospettiva di un club. Borini? E’ un calciatore che ci piace, ma secondo me il Liverpool non se ne libererà mai. Cercheremo una caratteristica nella punta del prossimo anno: deve avere nel dna la fame per il gol. Il nostro attaccante del futuro deve vivere per fare gol, in questo momento in rosa ne abbiamo uno solo e si chiama Luca Toni. I giovani? Il nostro obiettivo è quello di portare in prima squadra due giocatori all’anno che vengono dal settore giovanile. Io devo dire che sono veramente fiero di lavorare con la famiglia Della Valle. La presenza di Diego è importante, il primo ad esserne contento è Andrea. Lui ci fa capire che c’è empatia totale tra città, società e calciatori.
Poi su Ljajic: "E' in un momento di grande crescita, come calciatore e come uomo. Noi dovevamo darlo via dopo quello che successe con Delio Rossi, ma lui il secondo giorno di ritiro è venuto a parlarci e ci ha stupito. Sta avendo ora la maturazione, sta diventando importante. Ha un calcio secco e preciso, fra i migliori in Serie A. Il suo contratto scade nel 2014, stiamo parlando da un paio di mesi con il procuratore per rinnovarlo. Non penso ci siano grandi problemi, il giocatore vuole rimanere in questa Fiorentina. Il gap con le grandi? C’è poco da fare, perchè i campioni vanno pagati. Noi però possiamo essere competitivi, attraverso una proprietà forte ed il lavoro sul campo. Il gap economico non è tanto sul territorio nazionale, quanto su quello internazionale. Oggi un giocatore preferisce andare a giocare al Borussia Dortmud, piuttosto che in una big italiana. Cerci? E’ in compartecipazione libera con il Torino. A fine stagione se il Torino lo vorrà comprare detteremo le nostre condizioni, se noi decideremo di comprarlo il Torino farà altrettanto. Lo conosco bene, può darsi che anche lui stia avendo una maturazione importante con un allenatore che lo tratta come un figlio. Borja Valero e Gonzalo? Sono sicuro che rimarranno anche il prossimo anno, da sempre abbiamo parlato di trasparenza e andiamo avanti così. Mati Fernandez? E’ un giocatore molto interessante, adatto al nostro tipo di calcio. Tante squadre sudamericane lo volevano a gennaio e ci davano tanti soldi, ma non era corretto nei suoi confronti cederlo dopo pochi mesi. Vecino? Fa bene le due fasi, è un calciatore interessante. Potrebbe fare la mezza punta, come caratteristiche è molto simile ad Aquilani. Il rigore di Osvaldo a Genova? Mai visto niente di simile in undici anni alla Roma, però dimostra la personalità del ragazzo, che voleva rendersi utile alla causa. Credo che la Roma se lo tenga stretto, non vedo perchè la Roma debba venire a rinforzare una diretta concorrente. Un’operazione non la devi dare mai per impossibile, poi ci sono dei parametri salariali che fanno la differenza”.
Poi su Jovetic: “Il campione è quello che fa la differenza, quindi se Jovetic qualche volta fa meno bene si vede subito. Ha solo 22 anni, nel momento in cui troverà la continuità sarà uno dei 4-5 più forti in Europa. Adesso deve capire che è inutile che venga a prendere palla a centrocampo e stia lontano dalla porta e secondo me il nuovo modulo lo aiuta a sentirsi ancora di più prima punta. L’esaltazione e la depressione fa parte di piazze importanti come Roma, Firenze e Napoli. Noi dobbiamo essere bravi a portare una mentalità vincente e mi sembra che Montella, supportato dalla società, stia facendo un ottimo lavoro. Le ultime ore di mercato? Non è successo niente, il 31 gennaio non ero nemmeno nella sede milanese. Il colpo in canna non c’era, tranne Balotelli e Giuseppe Rossi nessuno ha fatto niente in Europa. Abbiamo fatto un mercato di programmazione, con due giocatori già pronti come Compper e Sissoko e alcuni prospetti che saranno utili per l’anno prossimo. Wolski? E’ un giocatore che ha bisogno di lavorare almeno 40 giorni con noi per ritrovare la condizione. E’ un piccolo talento che farà divertire la piazza di Firenze”.