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    Fiorentina, perché i big non votano la fiducia allo staff medico?

    Fiorentina, perché i big non votano la fiducia allo staff medico?

    • Luca Cellini
    Perché i piu’importanti giocatori offensivi della Fiorentina, ovvero gli attaccanti Giuseppe Rossi e Mario Gomez, non si fidano dello staff medico viola, coordinato dal dottor Paolo Manetti, primo referente sanitario della società gigliata, e super visionato dal professor Giorgio Galanti, responsabile scientifico e dei rapporti con l’università? Qualcosa evidentemente non va a genio nella coppia dei sogni d’attacco della Fiorentina nei confronti dei dottori del club che ha la propria sede in via Manfredo Fanti a Firenze, se è vero che ad esempio l’anno scorso il Super Mario numero 33 decise assolutamente di farsi curare la celebre infiammazione alla zampa d’oca, dallo sciamano tedesco,medico del Bayern Monaco e Nazionale, Müller-Wohlfahrt, andando incontro ad un’infezione che poi si è trascinata nel tempo, e soprattutto a una ricaduta che ha fatto fare una figuraccia a livello comunicativo alla stessa società gigliata, che in un primo momento aveva emesso un comunicato di recupero del proprio bomber stimabile in due mesi, che invece sono diventati 150 giorni circa, tanto da attirarsi le ire di stampa, ambiente e tifoseria.

    Eppure la Fiorentina era stata impeccabile dal punto di vista dell’assistenza al proprio top player offensivo, seguendolo nelle prime visite mediche e dandogli la solita sostanziosa assistenza a livello clinico e di aiuto nel recupero della funzionalità dell’arto infortunato, con uno staff di preparatori e fisioterapisti il cui valore è da scudetto se è vero che tanti giocatori che oggi non giocano ancora piu’ a Firenze, si rivolgono ancora a questi per consulenze esterne ed aiuto fattivo. Inoltre per volontà dello stesso staff medico viola, si e’ tentato di proteggere fino all’ultimo le bizze del classe ’85 di Riedling, evitando di esporlo al pubblico ludibrio proprio per quella scelta sbagliata nel farsi aiutare dall’ex medico del principale club teutonico.

    Non bastasse Mario Gomez, l’ultimo sgarbo allo staff sanitario gigliato è arrivato la settimana scorsa da Giuseppe Rossi. Dopo una visita specialistica dal professor Andrew Williams, si era suggerito al Pepito viola di farsi operare proprio in terra britannica, ed esattamente a Londra, visto la grande abilita’ del luminare inglese in interventi come quello invece poi eseguito, per imposizione del calciatore italo-americano, a Vail in Colorado, da un membro dello staff del professor Richard Steadman. Anche in questo caso la Fiorentina, in un eccesso forse di prudenza, aveva parlato ufficialmente, in termini di infortunio all’ex giocatore di Parma, United e Villarreal, prima solo di contrattura, e poi di sovraccarico muscolare, con tanto di bollettino che dieci giorni fa recitava l’espressione ‘miglioramento clinico’. L’irritazione per la scelta differita da quanto consigliato al proprio numero 22 viola, stavolta è stata malcelata nella società guidata dalla famiglia Della Valle. E proprio il patron prima e poi gli altri vertici del club, hanno seria intenzione di andare fino in fondo a questo rapporto che sa sempre di piu’ di sopportazione e non di aiuto reciproco, fra lo staff medico gigliato ed il duo Mario Gomez-Giuseppe Rossi.

    Del tutto evidente però si è capito in Fiorentina è stato anche informare poco e male sull’evoluzione degli infortuni proprio dei due giocatori sopracitati, cercando una corsia preferenziale attraverso un media molto vicino alla società (ma non quello ufficiale), che invece ha peggiorato le cose in termini di comunicazione e informazione ai tifosi. Ad esempio emblematico è il caso di un cronista che, se ne sono accorti specialmente alcuni dirigenti gigliati che vivono a Firenze, nel voler attaccare ripetutamente l’ex c.t. Prandelli che aveva tagliato Giuseppe Rossi dalla lista dei giocatori utilizzabili nell’ultimo Mondiale, ha esposto invece oggi quest’ultimo alla feroce critica, visto che, come già si pronosticava nella società viola, si sarebbe presto o tardi, nuovamente e seriamente reinfortunato.

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