Fiorentina patetica su Montolivo, da FirenzeViola.it
Se il mercato avesse una logica oggi Antonio Cassano giocherebbe nella Fiorentina mentre Riccardo Montolivo si troverebbe a Milanello per preparare il secondo turno di Champions League. Invece, Pantaleo Corvino ha deciso di tenerlo in “castigo” a Firenze e il Milan, che aveva proposto lo scambio, si è tenuto Fantantonio. Adriano Galliani ringrazia sentitamente. Senza il barese, il Milan sprofonderebbe nelle sabbie mobili viste le contemporanee assenze di Robinho, Boateng, Ibrahimovic e Pato. La Fiorentina prima si è vantata della scelta, facendola passare per una questione morale, poi quando il ragazzo ha deciso di non rinnovare il contratto, ha iniziato una spietata battaglia psicologica. Montolivo se dipendesse da Corvino e dal loquace Cognigni dovrebbe ringraziare a uno a uno tutti i dirigenti ogni volta che viene spedito in campo. Invece, deve ringraziare solo Mihajlovic che per il bene della causa fortunatamente ha ancora l’indipendenza necessaria per opporsi a certe folli decisioni. La Fiorentina per continuare a far bene in questo campionato ha bisogno di tutti, a maggior ragione di un giocatore d’esperienza e di classe come Montolivo. Se riuscirà a proteggerlo adeguatamente ne trarrà solo dei benefici. Se continuerà a parlare di lui in maniera impropria come è accaduto pochi giorni fa finirà per risultare patetica. Mettere in piazza discorsi privati, avvenuti peraltro in sede di contrattazione non è elegante e neppure leale. Se lo scopo era ostacolare in ogni modo il suo approdo al Milan rendendolo antipatico a Nocerino e compagni non ci sono riusciti. La versione della Fiorentina, infatti, non ha convinto. Se, invece, si vuole scatenare la tifoseria viola contro il giocatore, allora c’è davvero da preoccuparsi visti i tempi che corrono. Di casi come quello di Montolivo è pieno il mondo del calcio e non c’è da scandalizzarsi. Il Milan, ad esempio, sapeva benissimo che Pirlo si sarebbe accordato con la Juventus ma non si è mai sognato di spedirlo in tribuna e di avere nei suoi confronti atteggiamenti ostili. Avanti insieme fin quando il contratto non ci separi, dunque. Senza pensare a ciò che poteva essere e invece non è stato: soldi da poter reinvestire e giocatori nuovi e motivati. Cassano a Firenze stavolta ci sarebbe venuto di corsa facendo risparmiare a certi dirigenti energie utili per altri settori. Ad esempio: a che punto siamo con la Cittadella?
Laura Bandinelli
Giornalista de La Stampa