Fiorentina, passo in avanti per il nuovo stadio? La situazione
Nuove notizie riguardanti il nuovo stadio della Fiorentina. Come riportato da La Nazione, sembra che Unipol sia pronta a chiudere la trattativa per la cessione dell’area di Castello a Toscana Aeroporti. Alla base della decisione presa nessun tipo di speculazione, ma la volontà di Corporacion America Italia – la società parte del gruppo del magnate argentino Eduardo Eurnekian, recentemente salita al 55,7% del capitale di Toscana Aeroporti – di far finalmente decollare lo sviluppo del quadrante a Nord Ovest di Firenze.
PASSO IN AVANTI - Questa trattativa è decisiva per lo sblocco dei quindici ettari necessari per la costruzione della nuova Mercafir proprio nell’area Castello. Il Comune comprerà da Toscana Aeroporti – al momento in cui avrà acquisito l’area da Unipol – lo spazio necessario alla realizzazione della struttura del centro, in modo da poter sbloccare l’area nella quale andrà a sorgere il nuovo stadio viola. I tempi del trasloco della Mercafir a questo punto dipendono unicamente dall’approvazione della variante del Pue (il piano urbanistico esecutivo) di Castello, con cui il Comune si appresta a ridefinire – secondo quanto già stabilito dalla procedura di revisione iniziata nel 2016 – le destinazioni d’uso degli edifici che potranno essere realizzati: una capacità edificatoria più che dimezzata rispetto ai 450mila metri quadri del piano attuativo attualmente valido.
PASSO IN AVANTI - Questa trattativa è decisiva per lo sblocco dei quindici ettari necessari per la costruzione della nuova Mercafir proprio nell’area Castello. Il Comune comprerà da Toscana Aeroporti – al momento in cui avrà acquisito l’area da Unipol – lo spazio necessario alla realizzazione della struttura del centro, in modo da poter sbloccare l’area nella quale andrà a sorgere il nuovo stadio viola. I tempi del trasloco della Mercafir a questo punto dipendono unicamente dall’approvazione della variante del Pue (il piano urbanistico esecutivo) di Castello, con cui il Comune si appresta a ridefinire – secondo quanto già stabilito dalla procedura di revisione iniziata nel 2016 – le destinazioni d’uso degli edifici che potranno essere realizzati: una capacità edificatoria più che dimezzata rispetto ai 450mila metri quadri del piano attuativo attualmente valido.