Fiorentina, Pasqual: contro il Palermo tante motivazioni
Luca Cellini
La carenza di difensori centrali in vista della gara di domenica prossima contro il Palermo in virtù delle squalifiche di Stefan Savic, quattro giornate, e Gonzalo Rodriguez, una, rilancia la candidatura di Marcos Alonso, negli ultimi 45 giorni sempre utilizzato come esterno sinistro nel 3-5-2, di marcatore mancino, al fianco del duo Basanta-Tomovic. Dunque sarà ballottaggio per la posizione di ala sinistra sulla linea mediana fra Juan Manuel Vargas e Manuel Pasqual, con quest’ultimo favorito dopo essere già sceso in campo nei minuti finali della gara di martedì scorso al Tardini di Parma. Il capitano viola, ripresosi completamente dall’infortunio patito alla coscia destra lo scorso 16 novembre nel corso di Italia-Croazia, match valido per le qualificazioni ad Euro 2016, ha moltissime motivazioni nello scendere in campo contro la formazione rosanero guidata da Beppe Iachini: dal riprendere ad indossare la fascia da capitano, a lungo abbandonata in stagione perché scavalcato nelle gerarchie a sinistra in difesa da Marcos Alonso, ad un contratto che attualmente è in scadenza a giugno 2015, e che si rinnoverebbe automaticamente solo con un minimo di 20 presenze da almeno 45’. Pasqual ha sempre posto Firenze in cima alle sue preferenze per il futuro, è simbolo della squadra ed ama alla follia la città tanto da essere diventato testimonial anche di tanti eventi benefici all’ombra del Duomo del Brunelleschi ma i segnali che sono arrivati da inizio stagione dalle scelte tecniche nei suoi confronti da parte di Vincenzo Montella e, la mancanza di dichiarazioni del club circa una sua incedibilità da parte dei dirigenti viola e della proprietà (cui il classe ’81 veneto è comunque legatissimo), hanno portato a far avanzare proposte nei suoi confronti di alcune società (Roma e Milan su tutti). Ecco dunque che una gara di nuovo dal 1’ con la maglia viola servirebbe a rilanciare le quotazioni di Pasqual o per un rinnovo con la Fiorentina in tempi brevi, o per smuovere definitivamente le acque di altri club nei suoi confronti, qualora la società calcistica gigliata non ritenesse più l’ex Arezzo nel gruppo dei cosiddetti incedibili.
