Segnare ancora per rimanere in viola. E’ questa la sfida che Alberto Gilardino, bomber classe ’82, sta giocando da quando è tornato a Firenze nel gennaio scorso. Prestito con diritto di riscatto fissato a 1.5 mln di euro dalla società cinese del Guangzhou. Tre gol nelle ultime cinque partite di campionato, col suo score che è salito a quota 183 in carriera e a 62 con la maglia della Fiorentina. Numeri di tutto rispetto, con quel vizio sotto porta che pare non aver mai perso. “Un animale vero d’area di rigore”, la definizione scelta dal direttore sportivo viola Daniele Pradè dopo la vittoria per 3-0 col Parma di lunedì scorso. Dove Gila ha messo a segno il terzo gol in campionato, a soltanto una lunghezza da Mario Gomez. E’ questo il dato più eloquente, che può spiegare ancor di più la crisi realizzativa del tedesco. Che a Palermo, domenica pomeriggio, potrebbe finire nuovamente in panchina scrive il quotidiano La Repubblica edizione di Firenze. “Gilardino in questo momento mi garantisce qualcosa in più” ha detto Montella soltanto pochi giorni fa spiegando l’esclusione di Gomez nel match contro i ducali. Certo, l’attaccante di Biella non sarà quello della prima esperienza in viola, ma i suoi movimenti hanno convinto il tecnico campano a schierarlo al centro dell’attacco in questo finale di campionato. Maggiore collaborazione con Salah, gioco spalle alla porta che è da sempre uno dei suoi punti forti. E poi il guizzo del gol: quello che un attaccante, se in forma, non perderà mai. Ancora due partite e poi la dirigenza discuterà del suo futuro, prezioso anche per quei giocatori prodotti del vivaio che stanno crescendo in viola: leggi Babacar e Bernardeschi. A Palermo dunque dovrebbe toccare ancora a lui. Montella vuol vincere per ipotecare il quinto posto in classifica, senza fare ulteriori calcoli sulle dirette inseguitrici. Il Renzo Barbera, stadio dei rosanero, Gilardino se lo ricorda molto bene: era il 26 ottobre del 2008, prima stagione in viola, Cesare Prandelli in panchina. Fu proprio il Gila a sbloccare una gara complicata, con un tocco di mano che fece letteralmente infuriare tutto lo stadio. “Involontario”, disse l’attaccante. “Volontario” sentenziò la giustizia sportiva, che inflisse una squalifica di due giornate al giocatore viola. Quella partita terminò 3-1 per la Fiorentina con la doppietta di Mutu che chiuse ogni discorso. Ma da quel giorno l’accoglienza del popolo rosanero nei confronti di Gilardino sarà sempre particolare. Quando si incontrano Fiorentina e Palermo, comunque, non mancano di certo i gol e le emozioni. Così come un girone fa, quando i viola si imposero al Franchi per 4-3 mettendo fine ad un digiuno interno che durava da due mesi e mezzo con le reti di Pasqual, Basanta, Cuadrado e Joaquin. Gilardino il giorno della sua nuova presentazione in viola, disse: “Il mio obiettivo è quello di raggiungere il prima possibile le 60 reti in viola e poi arrivare a quota 200 reti in carriera”. Primo traguardo superato. Per il secondo mancano ancora 17 reti. Chissà che non possa raggiungerle proprio in viola. Qui dove ha lasciato il cuore