Fiorentina:| Non rimane che la Juve
Una stagione grottesca. Ridanciana, circense, comica e malinconica al tempo stesso. In due parole... buttata via. Avviso ai naviganti: saremo molto critici (eufemismo) nel nostro focus settimanale, anche perchè non c'è più niente da salvare, niente a cui aggrapparsi, e come direbbero Benigni e Troisi... non ci resta che piangere. Ma noi non siamo qui a fare cinema, né a fare poesia piuttosto che prosa spicciola. Siamo qui per fare cronaca, per raccontare la nostra verità che (ahimè) è anche quella dei tifosi. Fiorentina-Milan, almeno nel primo tempo, è sembrata una partita confusa dal calendario che aveva posto di fronte due squadre di campionati diversi, di categorie diverse, di mondi diversi. Opposti e contrari.
Un esempio per tutti: un vecchio adagio del calcio recita... 'le partite si vincono a centrocampo' ed in quello della Fiorentina c'era un solo giocatore nel suo ruolo (Montolivo), un altro palesemente fuori posizione (Donadel), il terzo infine sospeso tra mediana ed attacco che attaccava benino e difendeva malissimo. Dall'altra parte tre giocatori come Seedorf, Flamini e Boateng che coprivano mirabilmente ogni zolla del campo, si muovevano a fisarmonica attirando i difensori viola fuori zona per poi infilarli con inserimenti rapidi ed efficaci (vedere il gol di Seedorf). A loro si aggiungeva Ibrahimovic che arretrava anch'esso per galleggiare tra le linee, lasciando a Pato il compito di dettare il passaggio e raccogliere l'assist spesso vincente.
Insomma, una lezione di calcio, tattica e tecnica, con Montolivo circondato da mille maglie rossonere ed i centrali Natali e Gamberini in totale confusione. Da telefono azzurro, poi, alcuni duelli individuali: Pato contro Comotto, Thiago Silva che incrociava Ljajic, una sorta di Davide contro Golia. E che dire del talentino serbo, bastonato sulla pubblica piazza il giorno prima, dato in pasto ai colossi rossoneri 24 ore dopo. Così... senza paracadute. Il risultato finale è stato fin troppo generoso per una Fiorentina a tratti patetica che, a questo punto, si aggrappa alla 'partita dell'anno'. Eh già, pensavamo di esserci sdoganati dal considerare Fiorentina-Juventus come la sfida che salva una stagione. Pensavamo di poter puntare più in alto, che non fosse la gloria meramente domenicale, la soddisfazione provinciale e bottegaia della vittoria (una tantum) contro i 'gobbi'. E invece... Detto tra noi, anche tre punti contro i bianconeri non salverebbero la baracca (perchè di baracca si tratta) però almeno proviamoci, facciamo uno sforzo affinchè l'annata 2010-2011 si faccia ricordare e non sia solamente una serie di numeri sterili scritti sull'annuario del calcio.
(Quotidiano Viola)