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    Fiorentina, paradosso Gonzalez: in due anni è stato out più di sei mesi, ma i numeri migliori restano i suoi

    Fiorentina, paradosso Gonzalez: in due anni è stato out più di sei mesi, ma i numeri migliori restano i suoi

    • Federico Targetti
    La Fiorentina ha in rosa un grande giocatore, un esterno offensivo capace di avvicinarsi alla doppia cifra di gol e assist e di risultare sempre il più pericoloso in campo: Nico Gonzalez. E' stato lui il capocannoniere - eccettuando Vlahovic -  della scorsa stagione con 8 reti nonostante un lungo stop causa Covid e alcune gare saltate per via dei rientri tardivi dagli impegni con la Nazionale dall'altra parte del mondo, e c'erano tutti i presupposti per vivere la stagione della consacrazione in viola. Invece, a partire dall'infortunio patito nel precampionato nel primo tempo di un'amichevole contro il Betis di Siviglia, quest'anno ha già saltato sette partite, che diventeranno verosimilmente 10 aggiungendo le prossime tre contro Basaksehir in Conference League e Spezia e Sampdoria in campionato. E se contiamo anche le gare giocate per miseri spezzoni a causa della condizione non ottimale, il piatto piange ancora di più: sono solo 4 su 15 le partite in cui l'argentino ha totalizzato almeno 45 minuti in campo. Tuttavia, nonostante questo, con 4 reti in tutte le competizioni risulta ancora il miglior marcatore viola al pari di Jovic con 4 centri complessivi.

    DUE ANNI DA INCUBO - La tallonite non gli ha dato pace in questa prima parte di stagione, il Covid lo ha frenato nella prima parte della scorsa, Italiano non lo rischia mai quando rientra dalla Nazionale a ridosso delle partite. Ma anche allo Stoccarda, prima che la Fiorentina decidesse di investire la cifra record di 27 milioni bonus compresi su di lui, un grave infortunio lo aveva limitato a sole 15 partite nel 2020-21, con ben 6 reti all'attivo. Quando gioca, segna e fa segnare, il problema è che spesso non gioca. Poco senso hanno le illazioni di chi dice che sia tutto un calcolo per arrivare in forma al Mondiale, dato che lo sfortunato Nico si ferma a intervalli più o meno regolari da ormai due anni. Nessuno pianificherebbe certe cose a distanza di 24 mesi, eppure sabato, dopo che il numero 22 ha gettato la spugna al 7' del primo tempo contro l'Inter, sono piovuti in campo dei fischi. Probabilmente più di esasperazione che di cattiveria. Esasperazione che, se si pensa che in poco più di due anni tra Germania e Italia Gonzalez ha accumulato sei mesi abbondanti (190 giorni) di indisponibilità, è più che giustificata. 

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