Fiorentina, Neto: 'L'arrivo di Tatarusanu non mi spaventa'
Il quotidiano La Nazione riporta una lunga intervista con il portiere della Fiorentina Norberto Neto. 'Io ho sempre avuto fiducia in me stesso e non è mai mancata la certezza delle mie qualità - afferma il brasiliano -. Non ho mai dubitato di quello che avrei potuto fare ed è stato questo che mi ha portato qui. Ho sempre lavorato con determinazione, curando i particolari, e sono sempre uscito dal campo stando bene con me stesso, sapendo di aver fatto il massimo. E' la cosa più importante. Sono veramente contento di essere riuscito a conquistare la fiducia dei tifosi e a cambiare il giudizio di tanti. Non è stato facile e spero di continuare così. Il rapporto che ho con i miei compagni è spettacolare. Sono davvero contento di far parte di questo gruppo, e non è una frase di comodo. Sono ragazzi bravi, uniti e molto umili e che sanno dove vogliono arrivare. Hanno sempre visto il lavoro e l'impegno durante la settimana. Hanno sempre visto quanto mi allenavo e probabilmente hanno anche apprezzato le mie qualità e quanto potevo dare alla squadra. Il rinnovo? Quello che so è che il mio procuratore è in contatto con i dirigenti viola. Io non voglio portare il fuoco fuori, come si dice in Brasile. Se la Fiorentina ha interesse a prolungare il contratto sono contento e felice di farlo. Qui lavoro bene e sto alla grande con me stesso: ecco perchè non ci sono problemi. Tatarasanu? Non mi interessa chi deve arrivare. Mi preoccupo di fare il mio lavoro, poi sarà la società a fare le sue scelte. Il mio ruolo e l'obiettivo è parare al massimo in ogni allenamento e partita, crescendo ogni giorno. Voglio continuare a fare la mia strada. La punizione di Pirlo nel match di Europa League contro la Juve? Sono sempre molto critico con me stesso, in partita e in allenamento. Detto questo, ha tirato molto bene. Ero un po' coperto e per cercare di vedere la palla stavo con il corpo un po' abbassato. Ho visto il pallone solo quando ha superato due uomini e me la sono trovata addosso: se fossi stato dieci centimetri più alto l'avrei presa. E' dura però sapere cosa succederà mentre cerchi di veder partire il tiro. Dopo è molto più facile parlare, lo dico anche per me... Mi dispiace tantissimo perché fa male prendere un gol così. Avrei voluto prendere quel tiro e portare a casa lo 0-0 e il passaggio del turno'.