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    Fiorentina, Neto: da Catania... a Catania

    Fiorentina, Neto: da Catania... a Catania

    • Luca Cellini

    Il 28 gennaio 2012 Norberto Murara Neto sembra aver scritto la parola fine sulla sua carriera in maglia viola. Un’uscita scriteriata sul pareggio di Legrottaglie e una mancata comunicazione difensiva nella copertura della porta con Roncaglia nel raddoppio granata di Castro, costringono il tecnico gigliato Vincenzo Montella che gli aveva consigliato la maglia da titolare nel post gara di Roma- Fiorentina, a danno di Emiliano Viviano, a restituirla a quest’ultimo visto che soprattutto il primo mese di un anno fa fu tragico tecnicamente per il classe ’89 di Araxa. Un anno dopo quasi proprio l’estremo difensore dell’Atletico Paraense prelevato 48 mesi fa da Pantaleo Corvino, si presentera’ maglia numero uno al Massimino con la fiducia finalmente anche di quella parte di critica e tifoseria che non poteva non essere scettica su questo 25enne quasi che era un desaparecidos nelle sue prime stagioni alla Fiorentina e che mai aveva convinto nel saltuario utilizzo con Mihajlovic-Delio Rossi-Montella. Perché ora a Firenze non si parla d’altro di chi criticava Neto, ma a parte Montella, piu’ di facciata che con piena convinzione, visto che lui Julio Cesar l’avrebbe preso volentieri (e chiamalo fesso l’allenatore gigliato a suggerire l’acquisto del portiere del Brasile ai prossimi mondiali), pochissimi erano propensi ad affidare la difesa dei pali al carioca meno estroverso della storia del calcio. Aveva dunque ragione Savic che disse che secondo lui Neto sarebbe potuto diventare col tempo affidabile come il suo ex compagno al City Joe Hart, visto che pur con qualche macchia (vedi gara col Verona, mancata lettura nell’uscita sulla rete di Gobbi) ha sbagliato poco, ed ha parato molto, con la perla dell’uscita su Marchisio sullo 0 a 2 momentaneo con la Juve , intervento che lo lascera’ comunque vada per sempre nella storia della Fiorentina. Munua non lo ha minimamente scalfito nelle gerarchie, la società comunque molto probabilmente gli acquistera’ un nuovo dodicesimo che ne aumenti la giusta concorrenza nel ruolo, ma da gennaio a gennaio, in 12 mesi, Neto, evidentemente cresciuto anche grazie al preparatore spagnolo Alejandro Rosalen Lopez, che lo ha fatto allenare pure mentalemente, ha sorpreso tutti in positivo, e nel grigiore generale del momento dei portieri nel calcio italiano, si eleva quasi a certezza a pochi passi dall’indiscutibilità in casa Fiorentina.

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