Fiorentina, Munari:| 'Cesena la mia bestia nera'
'Ho detto fin dall'inizio che questa squadra avrebbe lottato per traguardi importanti, purtroppo l'ultima gara non è andata bene ma nelle prossime quattro-cinque partite si deciderà il nostro futuro. Il mister a Napoli mi ha dato fiducia, sono stato contento di dare il mio contributo fin dal fischio di inizio'. Gianni Munari si è raccontato in esclusiva ai microfoni di Radio Toscana. 'Il mio vero ruolo è la mezz'ala in un centrocampo a tre, ma mi trovo bene anche come esterno in un centrocampo a quattro - ha aggiunto il mediano viola -. Mi sono allenato per quattro anni a Lecce sul campo in sintetico, lo aveva voluto Zeman: bisogna stare attenti perché la palla è più veloce, ma le squadre tecniche vengono avvantaggiate. A Cesena ci aspetta una battaglia: la gente sarà vicina ai propri giocatori, non bisogna farsi ingannare dalla loro classifica. Bisognerà stare attenti non solo a Mutu: loro vogliono ripartire dopo la sosta alla grande. Per me il Cesena è una bestia nera da due anni, perché non li ho mai battuti, quindi spero di giocare e sfatare questo tabù, anche se a loro ho già segnato'.
'Devo molto a Ficcadenti, ma anche Beretta mi ha dato tanto nel ruolo di centrocampista a tre. De Canio invece mi ha insegnato la fase offensiva, e con lui ho segnato molto - ha spiegato Munari -. Mihajlovic sente la partita come la sentiva da giocatore. Ha grande carisma e cerca di trasmetterlo al 100% ai suoi giocatori. Ho affrontato la Fiorentina in C2, a 17 anni, quando militavo nel Sassuolo. Ricordo uno striscione dei tifosi viola molto bello: Abbiamo un sassuolino nella scarpa. Rimango molto legato al Lecce e ai salentini, ho comprato casa giù, ho una fidanzata salentina, quindi sono legato quasi con le manette a quel territorio. Santiago Silva? Spero che a Cesena possa sbloccarsi, perché a noi servono i suoi gol. Ha sempre segnato molto, anche se non è facile fare da subito bene nel campionato italiano. In allenamento comunque dimostra di avere grandi colpi. La dote migliore di Jovetic? Il dribbling e l'umiltà. Fin dai primi allenamenti ho capito che è un campione. Firenze mi ha stupito per bellezza e posti affascinanti che ha'.