Getty Images
Fiorentina, Montella andrà via. Per il dopo, più Stramaccioni che Di Francesco
Vincenzo Montella è stanco, provato, stressato, come mai lo era stato prima nella sua duplice carriera, quella lunga da calciatore e quella breve ma intensa da allenatore. Il classe ’74 di Castello di Cisterna nelle ultime settimane ha già maturato la decisione sul suo futuro e presto la comunicherà alla proprietà viola: a fine anno lascerà il club gigliato perché ritiene finito il suo percorso da tecnico alla Fiorentina.
RIMPIANTO JUVE - Qualcuno recentemente ha descritto bene la situazione in casa Fiorentina: Diego Della Valle legge i giornali e chiama suo fratello Andrea, che legge a sua volta i giornali e chiama il presidente esecutivo Mario Cognigni. Quest’ultimo, quando non è impegnato con l’azienda manifatturiera che ha il suo cuore produttivo nelle Marche, legge i giornali e chiama i dirigenti viola presenti a Firenze. La Fiorentina, a dodici anni di distanza dall’avvento della famiglia Della Valle, è ancora questo, un lungo telefono senza fili, in cui c’è il passaparola e in cui prendere una decisione immediata non è possibile perché la società gigliata viaggia come una cabina telefonica con il gettone. Ad ogni azione sul mondo viola, corrisponde una reazione che avviene dopo una lunghissima riflessione, cosa che comporta sulla realtà di Firenze una lunga scia di polemiche. Vincenzo Montella lo aveva capito da tempo e negli ultimi giorni ne ha avuto conferma. Avrebbe voluto salutare tutti già lo scorso maggio scorso, se solo Antonio Conte ci avesse meno tempo a decidere di abbandonare la panchina della Juventus.
TECNICO DELEGITTIMATO - E’ rimasto Vincenzo Montella come debito di riconoscenza nei confronti della famiglia Della Valle che lo aveva prelevato dal Catania due anni e mezzo fa, e che ha contributo a fargli disputare da tecnico le coppe europee. Ma Montella è stanco: ha sentito mancata collaborazione alle sue esigenze tecniche (l’ultima beffa è l’arrivo di Aleandro Rosi, una riserva delle riserve come vice Joaquin), ha visto delegittimare dirigenti a lui vicini (il d.s. Daniele Pradè è ancora in scadenza di contratto) ed altri allontanarsi (il team manager a cui era molto legato, Roberto Ripa, ha visto decentrare la sua operatività negli Stati Uniti). Non solo, anche recentemente sul mercato ha visto partire Juan Guillermo Cuadrado, poi non degnamente sostituito tecnicamente, e di fatto mettere fuori rosa Neto, il portiere che aveva scelto come titolare un anno e mezzo fa, fra lo scetticismo generale.
CORSA A DUE PER LA SUCCESSIONE - La famiglia Della Valle, in particolare il patron Andrea, proveranno a far cambiare idea all’attuale mister gigliato, ma le possibilità di avere successo sono vicine allo zero. Al momento Montella è senza alternativa in vista della prossima stagione, anche se è stimato dai vertici societari del Milan e del Napoli, e sta studiando inglese, in vista di una possibile futura esperienza nella Premier League. La Fiorentina invece ha già sondato lo scorso autunno il tecnico del Sassuolo Eusebio Di Francesco, l'uomo da cui far ripartire un progetto che si baserà molto su giocatori italiani, per precisa volontà dell’azionista di maggioranza Diego Della Valle. Il nome più caldo è però un altro: Andrea Stramaccioni. Il physique du rol dell’allenatore romano e la capacità di dare una grande organizzazione calcistica all’Udinese non hanno lasciato indifferente soprattutto il presidente esecutivo della Fiorentina Cognigni, che lo ha fatto seguire anche recentemente. Se vi sarà una possibilità, l’ex tecnico anche dell’Inter sarà contatto per proporgli la panchina gigliata in vista della prossima stagione.
RIMPIANTO JUVE - Qualcuno recentemente ha descritto bene la situazione in casa Fiorentina: Diego Della Valle legge i giornali e chiama suo fratello Andrea, che legge a sua volta i giornali e chiama il presidente esecutivo Mario Cognigni. Quest’ultimo, quando non è impegnato con l’azienda manifatturiera che ha il suo cuore produttivo nelle Marche, legge i giornali e chiama i dirigenti viola presenti a Firenze. La Fiorentina, a dodici anni di distanza dall’avvento della famiglia Della Valle, è ancora questo, un lungo telefono senza fili, in cui c’è il passaparola e in cui prendere una decisione immediata non è possibile perché la società gigliata viaggia come una cabina telefonica con il gettone. Ad ogni azione sul mondo viola, corrisponde una reazione che avviene dopo una lunghissima riflessione, cosa che comporta sulla realtà di Firenze una lunga scia di polemiche. Vincenzo Montella lo aveva capito da tempo e negli ultimi giorni ne ha avuto conferma. Avrebbe voluto salutare tutti già lo scorso maggio scorso, se solo Antonio Conte ci avesse meno tempo a decidere di abbandonare la panchina della Juventus.
TECNICO DELEGITTIMATO - E’ rimasto Vincenzo Montella come debito di riconoscenza nei confronti della famiglia Della Valle che lo aveva prelevato dal Catania due anni e mezzo fa, e che ha contributo a fargli disputare da tecnico le coppe europee. Ma Montella è stanco: ha sentito mancata collaborazione alle sue esigenze tecniche (l’ultima beffa è l’arrivo di Aleandro Rosi, una riserva delle riserve come vice Joaquin), ha visto delegittimare dirigenti a lui vicini (il d.s. Daniele Pradè è ancora in scadenza di contratto) ed altri allontanarsi (il team manager a cui era molto legato, Roberto Ripa, ha visto decentrare la sua operatività negli Stati Uniti). Non solo, anche recentemente sul mercato ha visto partire Juan Guillermo Cuadrado, poi non degnamente sostituito tecnicamente, e di fatto mettere fuori rosa Neto, il portiere che aveva scelto come titolare un anno e mezzo fa, fra lo scetticismo generale.
CORSA A DUE PER LA SUCCESSIONE - La famiglia Della Valle, in particolare il patron Andrea, proveranno a far cambiare idea all’attuale mister gigliato, ma le possibilità di avere successo sono vicine allo zero. Al momento Montella è senza alternativa in vista della prossima stagione, anche se è stimato dai vertici societari del Milan e del Napoli, e sta studiando inglese, in vista di una possibile futura esperienza nella Premier League. La Fiorentina invece ha già sondato lo scorso autunno il tecnico del Sassuolo Eusebio Di Francesco, l'uomo da cui far ripartire un progetto che si baserà molto su giocatori italiani, per precisa volontà dell’azionista di maggioranza Diego Della Valle. Il nome più caldo è però un altro: Andrea Stramaccioni. Il physique du rol dell’allenatore romano e la capacità di dare una grande organizzazione calcistica all’Udinese non hanno lasciato indifferente soprattutto il presidente esecutivo della Fiorentina Cognigni, che lo ha fatto seguire anche recentemente. Se vi sarà una possibilità, l’ex tecnico anche dell’Inter sarà contatto per proporgli la panchina gigliata in vista della prossima stagione.