“Con Diego Della Valle non si scherza” è la frase mantra che gira nei corridoi della sede viola ieri a tarda sera pochi istanti dopo l’emissione da parte della Fiorentina del duro comunicato con cui il club gigliato fa sapere dell’esonero immediato di Vincenzo Montella. Sono infatti tutti consapevoli dalle parti di via Manfredo Fanti a Firenze che sia stato l’azionista di maggioranza della società a firmare quelle righe con cui si imputano precise responsabilità di mancata fiducia nei confronti del classe ’74 di Castello di Cisterna reo nelle ultime settimane, ed in particolare negli ultimi 7 giorni, di non essersi comportato come un semplice dipendente ma come un avversario di fatto della politica aziendale della Fiorentina, e siccome soprattutto per la famiglia Della Valle chi è a stipendio del club non può avere un simile comportamento, è stato sollevato dal suo incarico. Anzi, peggio, perché per Montella si profila una battaglia legale visto che sono allo studio gli estremi per l’eventuale licenziamento per mancato comportamento professionale. E’stato Diego Della Valle ad assumersi l’onere di dover pagare con la sua azienda calcistica quasi 4 milioni di euro nei prossimi due anni, andando incontro di fatto ad un bagno di sangue economico, perché davanti ai tentennamenti prima e alle punzecchiature dialettiche poi dell’Aeroplanino, non si poteva più continuare ad andare avanti secondo mister Tod’s. E’stato lui, prima ancora che il fratello Andrea, ad esporsi in questa vicenda, così come era accaduto ai tempi dell’esonero di Cesare Prandelli ormai cinque anni fa, facendo capire una volta di più come pur apparendo poco e professandosi semplice primo tifoso della squadra, il vero padrone della Fiorentina sia sempre e soltanto proprio Diego Della Valle.
