Fiorentina, Montella: 'Ljajic non è un ribelle, avevamo chiesto Verratti ma....'
'Dentro di me non mi sento ancora un allenatore e sentirmi chiamare mister da mister Ancelotti ancora mi imbarazza. Il mio modello di allenamento è stato il Chelsea, quando lo allenava Carlo. L’ho seguito sul campo e lo ringrazio ancora oggi per la disponibilità che mi ha dato allora'. Fra i relatori del seminario 'Il calcio degli sceicchi e il calcio made in Italy', all'interno del convegno intitolato 'Il calcio e chi lo racconta', organizzato dall'Ussi e in corso di svolgimento presso il centro tecnico di Coverciano, anche il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella. “Per l’allenatore è importante capire la società, la sua storia e la storia della famiglia che è proprietaria del club.- ha aggiunto il tecnico gigliato - La presidenza della Fiorentina voleva che la squadra si riappropriasse dei tifosi perché venivano da grandi delusioni. Il messaggio non era quello di Berlusconi “vincere e convincere” ma convincere e poi provare a vincere, che per la Fiorentina diventa più difficile. Dovevamo provarci in un biennio o in un triennio. E'una leggenda che la bella Fiorentina di quest'anno sia nata da un qualcosa di spiacevole successa nello scorso ritiro estivo. In quell’episodio non c’entravano giocatori come Vargas e Cerci (poi ceduti, ndr), ma erano stati i ragazzini a fare più confusione degli altri. Bisognerebbe lavorare sulla formazione dei giovani calciatori, l’ho trovata una cosa choccante. Ma come, ti stai giocando qualcosa di importante e tu, ragazzino, ti fai notare per certe cose?'. Proprio un giovane sembra essere rinato nell'ultima stagione della Fiorentina. Nei primi giorni di lavoro in ritiro vedevo che Ljajic faceva gli esercizi più forte di tutti gli altri. Allora gli ho chiesto: “Ti stai allenando per noi o per un’altra squadra? Mi ha risposto: “Mi alleno per la Fiorentina”. E’ stata decisiva la volontà di imporsi di un giocatore che quasi nessuno voleva. Non è un ribelle.La Fiorentina ha offerto 10 milioni di euro per Verratti, poi sono arrivati gli sceicchi e ce lo hanno portato via. Sulla mia scelta di venire ad allenare la Fiorentina posso dire che è stata ponderata , non ho nessun rimpianto, anzi. C’è grande soddisfazione per l’Europa League, viste le ambizioni di inizio stagione'.