Montella: 'Chiesa può giocare nella Juve. Ronaldo? Ne parlammo al Milan' VIDEO
L'allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella ha parlato in conferenza stampa in vista della gara contro la Juventus.
IL CORAGGIO - "Stiamo lavorando sulle conoscenze, in base al mio pensiero e a quello che vogliamo fare. In questo finale dovrò adattarmi più io ai calciatori che viceversa. Rispetto all'ultima partita ho visto una squadra molto disponibile, non si può pretendere che ci siano conoscenze immediate. Siamo all'inizio di un nuovo percorso".
IL 4-2 DEL 2014 - "Il ricordo sono è lì, i magazzinieri hanno ancora qualche ritaglio di giornale. Fu una giornata memorabile, quasi impossibile. Nel calcio talvolta basta una scintilla per capovolgere situazioni improbabili".
SCUDETTO JUVE IN FACCIA - "Da professionista devo uscire da questa analisi e preparare la partita per fare punti e prepararsi psicologicamente alla successiva. Dobbiamo pensare a noi stessi, non agli altri".
JUVE DOPO AJAX - "Affrontiamo una squadra forte che da anni vince in Italia. Sono abituati a combattere e rialzarsi, mi aspetto una Juventus delusa ma feroce. Sapranno voltare pagina velocemente, spero non accada stavolta ma dobbiamo pensare a noi".
GIOVANI A TORINO - "Sicuramente porterò un ragazzo a Torino, in base alle esigenze di ruolo sceglierò. Mancano ancora due allenamenti".
VIOLA MODELLO AJAX - "Nel calcio per ottenere i risultati dell'Ajax bisogna avere pazienza, e in Italia questa non c'è. Ci vuole tempo per portare avanti questa filosofia, senza guardare ai risultati. L'Ajax erano sette o otto anni che faceva fatica in Europa, ma nessuno gli dava fastidio. Il metodo vince se hai i giocatori adatti che ti crei nel tempo".
CHIESA - "Premetto che per me è un calciatore moderno che può giocare nelle migliori squadre d'Europa, nella Juventus, nel Bayern o nel City. Non dimenticate una cosa: è un calciatore della Fiorentina, al di là delle sirene. Dovrà abituarsi alle voci, come già sta facendo".
BERNARDESCHI - "L'ho fatto debuttare io, poi si fece male. Non è vero che se io fossi rimasto, lui sarebbe andato via. Se lo dice, non sono d'accordo".
CALCIO ITALIANO DOPO AJAX - "Sicuramente nessuno se lo aspettava, o poche persone comunque. Negli ultimi quattro anni, la Juventus ha fatto due finali di Champions League. Tolto il Real Madrid, chi ha fatto questo?".
COPPA ITALIA - "Il pensiero è anche alla partita contro l'Atalanta, è troppo importante. Noi sfortunatamente affrontiamo prima di Bergamo due squadre che giocano in modo totalmente diverso, non riusciamo neanche a ottimizzare le partite per avvicinarsi alla semifinale che sarà. Non mi piace cambiare più di un giocatore per reparto, non c'è tempo. Abbiamo giorni per recuperare ma è possibile che qualcuno riposi".
CONDIZIONI ROSA - "L'unico out è naturalmente Pjaca, qualcuno deve recuperare la condizione fisica".
BENASSI - "Giocatore importante per la Fiorentina e per me, i numeri parlano per lui. Domenica ho fatto una scelta semplice: volendo sfruttare due punte più Chiesa sull'esterno, non potevamo sbilanciarci troppo".
COSA VORREBBE VEDERE - "Il timore bisogna lasciarlo a casa, vale in ogni circostanza. Vale domani e vale giovedì prossimo".
IL CORAGGIO - "Stiamo lavorando sulle conoscenze, in base al mio pensiero e a quello che vogliamo fare. In questo finale dovrò adattarmi più io ai calciatori che viceversa. Rispetto all'ultima partita ho visto una squadra molto disponibile, non si può pretendere che ci siano conoscenze immediate. Siamo all'inizio di un nuovo percorso".
IL 4-2 DEL 2014 - "Il ricordo sono è lì, i magazzinieri hanno ancora qualche ritaglio di giornale. Fu una giornata memorabile, quasi impossibile. Nel calcio talvolta basta una scintilla per capovolgere situazioni improbabili".
SCUDETTO JUVE IN FACCIA - "Da professionista devo uscire da questa analisi e preparare la partita per fare punti e prepararsi psicologicamente alla successiva. Dobbiamo pensare a noi stessi, non agli altri".
JUVE DOPO AJAX - "Affrontiamo una squadra forte che da anni vince in Italia. Sono abituati a combattere e rialzarsi, mi aspetto una Juventus delusa ma feroce. Sapranno voltare pagina velocemente, spero non accada stavolta ma dobbiamo pensare a noi".
GIOVANI A TORINO - "Sicuramente porterò un ragazzo a Torino, in base alle esigenze di ruolo sceglierò. Mancano ancora due allenamenti".
VIOLA MODELLO AJAX - "Nel calcio per ottenere i risultati dell'Ajax bisogna avere pazienza, e in Italia questa non c'è. Ci vuole tempo per portare avanti questa filosofia, senza guardare ai risultati. L'Ajax erano sette o otto anni che faceva fatica in Europa, ma nessuno gli dava fastidio. Il metodo vince se hai i giocatori adatti che ti crei nel tempo".
CHIESA - "Premetto che per me è un calciatore moderno che può giocare nelle migliori squadre d'Europa, nella Juventus, nel Bayern o nel City. Non dimenticate una cosa: è un calciatore della Fiorentina, al di là delle sirene. Dovrà abituarsi alle voci, come già sta facendo".
BERNARDESCHI - "L'ho fatto debuttare io, poi si fece male. Non è vero che se io fossi rimasto, lui sarebbe andato via. Se lo dice, non sono d'accordo".
CALCIO ITALIANO DOPO AJAX - "Sicuramente nessuno se lo aspettava, o poche persone comunque. Negli ultimi quattro anni, la Juventus ha fatto due finali di Champions League. Tolto il Real Madrid, chi ha fatto questo?".
COPPA ITALIA - "Il pensiero è anche alla partita contro l'Atalanta, è troppo importante. Noi sfortunatamente affrontiamo prima di Bergamo due squadre che giocano in modo totalmente diverso, non riusciamo neanche a ottimizzare le partite per avvicinarsi alla semifinale che sarà. Non mi piace cambiare più di un giocatore per reparto, non c'è tempo. Abbiamo giorni per recuperare ma è possibile che qualcuno riposi".
CONDIZIONI ROSA - "L'unico out è naturalmente Pjaca, qualcuno deve recuperare la condizione fisica".
BENASSI - "Giocatore importante per la Fiorentina e per me, i numeri parlano per lui. Domenica ho fatto una scelta semplice: volendo sfruttare due punte più Chiesa sull'esterno, non potevamo sbilanciarci troppo".
COSA VORREBBE VEDERE - "Il timore bisogna lasciarlo a casa, vale in ogni circostanza. Vale domani e vale giovedì prossimo".
CRISTIANO RONALDO - "Se n'è parlato quando ero al Milan, ma non ci ho mai creduto fino in fondo. Ma c'era la possibilità che venisse. Se la gioca con Messi: uno è più da ammirare mentalmente, l'altro ha più talento. Ronaldo è un punto di riferimento per chi vuol fare il calciatore, Messi ha un talento che non tutti hanno la fortuna di avere".