Fiorentina, Montella boccia il mercato estivo
Nei giorni in cui si è aperta ufficialmente la sessione di mercato invernale, si può tracciare un primo bilancio sulle operazioni compiute dal club gigliato in quella estiva del 2014 e, dalle scelte operate dal tecnico viola Vincenzo Montella nelle prime diciassette giornate di campionato, cui vanno aggiunte le sei di Europa League, non arrivano valutazioni certo positive nei confronti delle operazioni in entrata. Premessa: l'allenatore gigliato, giunto alla sua terza stagione sulla panchina della Fiorentina, aveva chiesto a più riprese "due-tre elementi di prima fascia per fare il definitivo salto di qualità", andando incontro anche ad una polemica diretta con la proprietà e con il presidente esecutivo Mario Cognigni che portarono ad un duro richiamo di quest'ultimi nei suoi confronti.
Cyprian Tatarusanu: ieri titolare in virtù del caso di mercato Neto, il portiere romeno non ha mai commesso grossi errori nelle gare di Europa League in cui è sempre stato titolare, ma se fino a quando il brasiliano non ha ufficializzato la propria volontà di non rinnovare il contratto Montella lo ha sempre mandato in panchina, evidentemente non riteneva l'ex Dinamo Bucarest già affidabile e pronto per il calcio italiano.
Micah Richards: nel passaggio dalla difesa a quattro a quella a tre effettuato un mese e mezzo fa, a differenza di Basanta, non è mai stato titolare. Qualche apparizione in Europa League, saltuarie presenze anche in campionato (3 in tutto) da quasi un mese che non vede il campo e non ha mai dato garanzie tecniche e fisiche.
Joshua Brillante: un fenomeno durante le tournée estive della squadra viola, dopo aver giocato da titolare nella gara d’esordio in Serie A contro la Roma, ha rimesso piede in campo una sola volta, per 4’, contro l’Inter (5 ottobre 2014), e successivamente non è mai stato più convocato per una gara ufficiale.
Milan Baldej: cinque milioni di investimento girati all’Amburgo il penultimo giorno di mercato, sarebbe dovuto essere il vice Pizarro ma ha visto il campo due volte in campionato, non andando mai sopra la sufficienza, e cinque volte in Europa League, non brillando mai per assist o giocate di fino. Come sostituto nel ruolo di regista gli è sempre stato preferito Aquilani nei match clou, il croato ha dato nettamente la sensazione di non avere né il passo, né la mentalità per il calcio italiano.
Marko Marin: il dato che salta più agli occhi è come non sia mai sceso in campo fino ad oggi neanche per un minuto nel campionato di Serie A. Fuori nei primi due mesi della stagione per i postumi di un infortunio, gli viene imputata una scarsa capacità di recupero fisico fra un impegno e l’altro. Sprazzi di buone capacità in Europa League, ma ha disputato quattro partite e non tutte per 90’, con due gol.
Jasmine Kurtic: contro il Parma ha palesato tutti i propri limiti tecnici ed agonistici. Il primo mese, con il gol all’Atalanta, aveva illuso ma poi è scaduto in un grigiore di prestazioni, nelle saltuarie volte in cui è stato impiegato, che ne hanno messo in serio dubbio la conferma già in questa sessione invernale di mercato.
Juan Gulliermo Cuadrado: sempre titolare quando è stato bene fisicamente, sta attraversando la peggior stagione da quando è in Italia in termini di gol (3), assist e giocate decisive, con una involuzione tecnica e psicologica frutto anche della centrifuga di voci che la scorsa estate già lo vedevano vicino a Barcellona e Manchester United. Riscattato dall’Udinese complessivamente per 21 milioni di euro, rappresenta il più importante investimento economico della famiglia Della Valle in 12 anni di loro gestione della società gigliata.
Josè Maria Basanta: è l’unico giocatore degli acquisti effettuati la scorsa estate che ha trovato una continuità di impiego da due mesi a questa parte con un rendimento sempre sopra la sufficienza, tranne le ultime due gare (Empoli e Parma).
Conclusioni: a fine agosto il patron viola Andrea Della Valle mettendo "fuori dal mercato" Cuadrado dichiarò come la sessione estiva fosse la più importante effettuata dalla sua gestione in dodici anni da proprietà della Fiorentina, fissando il traguardo da raggiungere nel terzo posto finale in campionato. Sulle responsabilità di chi ha operato in Fiorentina nello scorso mercato estivo, chiuso dal club gigliato con un passivo di ben oltre 20 milioni di euro, vi è una suddivisione di responsabilità. Ad esempio la precisa volontà del duo Pradé-Macia era di cedere Cuadrado a fronte di un'offerta di 40 milioni di euro, constatando nell’ex anche di Lecce e Udinese una ormai decisione di fare il salto di qualità in termini ecomici ed ambizioni. Inoltre elementi quali Marin (procuratore Ramadani), ruolo trequartista e reduce da un lungo infortunio, e Badelj non erano in cima alle priorità per le entrate sia del tecnico Montella che degli uomini che si occupano sulla carta delle operazioni di mercato. Pesa in termini di legittimazione e libertà di manovra nelle trattative il rinnovo di contratto effettuato al ds Daniele Pradè soltanto lo scorso 27 giugno, a tre giorni dalla sua precedente scadenza, e della durata successiva di soli 12 mesi.