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    Fiorentina: Gomez non è incedibile

    Fiorentina: Gomez non è incedibile

    • Luca Cellini
    Da sogno irrealizzabile ad oggetto del desiderio, da acquisto sensazionale a partenza non inevitabile. Potrebbe essere questo il percorso che nel giro di poco più di due anni attraverserebbero Mario Gomez e la Fiorentina, mondi che erano lontanissimi e si sono avvicinati, corteggiati, respirati ma per cui non è mai scoccata veramente la scintilla tanto da far parlare di innamoramento a lungo termine, capace di resistere a tutto e a tutti. Ecco che così non dovrebbe sorprendere se la prossima estate, davanti ad un’offerta ragionevole, i dirigenti gigliati non dicessero di no davanti all’ipotesi di veder vestire al classe ’85 di Riedling una maglia diversa da quella viola.

    MAI DECISIVO - Una storia tormentata quella fra Super Mario e Firenze, iniziata in un inverno del 2013 con il sogno espresso da parte di Vincenzo Montella di vedere il nazionale tedesco al centro del suo attacco a Firenze, magari al fianco del duo Giuseppe Rossi-Cuadrado. Poi la trattativa condotta in silenzio dall’ex d.t. Eduardo Macia prima con il procuratore dell’ex Stoccarda e poi con il Bayern Monaco e infine divenuto realtà in una calda estate di metà luglio. Quello che è seguito è stata poi una storia fatta di infortuni, bollettini medici veri, altri approssimativi, di viaggi del giocatore per farsi curare da un dottore definito santone e poi rivelatosi tutt’altro che affidabile, ricadute, nuove preparazioni, promesse di tornare più forte ed in tempi rapidi ed invece tanti altri piccoli stop, con qualche gol quest’anno, rivelatosi però illusorio. Si, perché quando c’era da contare davvero, tipo martedì scorso in Coppa Italia contro la Juventus, Mario Gomez è sembrato un fantasma e sono servite le reti dei difensori a far passare l’ottavo di finale che pareva impossibile contro la Roma.

    4 MILIONI SPESI MALE - I tifosi gigliati che si ritrovarono in 20 mila per accoglierlo nel giorno della presentazione lo hanno chiamato malato immaginario, bidone, carrozzone ricco e senza un vero cuore da professionista, esagerando in tipico stile fiorentino e ricordando forse gli anni in cui un certo Batistuta faceva infiltrazioni su infiltrazioni per scendere in campo sempre e comunque, o prendeva aerei d’Oltreoceano per non saltare neanche una gara. Il rendimento di Mario Gomez, da sano, è stato più che sufficiente, ma la media gol dell’attaccante teutonico troppo bassa per oltre 4 milioni di stipendio l’anno, con un gioco, quello di Montella, mai veramente sposatosi pienamente con le caratteristiche del 29enne di padre andaluso.

    Già lo scorso inverno si erano susseguite ipotesi di una possibile immediata partenza di Gomez da Firenze. Ecco, oggi quelle voci non vengono smentite categoricamente da chi vive la realtà quotidiana della Fiorentina. Il giocatore ha detto che prima di lasciare la maglia viola, vuole vincere qualcosa. Sta di fatto che nella società gigliata ci si è iniziati a guardare intorno, ed il procuratore di Supermario lo sta già facendo da tempo. E’avanzata la candidatura di Immobile, dopo che già si parlava di Quagliarella un’estate fa. Ma il nome che è tornato a circolare forte negli ultimi giorni, insieme a quello di Lacazette del Lione, porta a Mattia Destro, che non sarà riscattato dal Milan. La minusvalenza Gomez, visto che è stato pagato quasi 20 milioni di euro, sarebbe pesante per la famiglia Della Valle ma il tutto verrebbe riequilibrato dall’abbassamento pesante del monte ingaggi, possibilmente all’estero. Perché sarebbe davvero uno beffa per chi ha provato ad amarlo e coccolarlo all’ombra del Duomo del Brunelleschi, vederlo esplodere poi con un’altra maglia, nella nostra Serie A.

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