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    Fiorentina, Mario Gomez e quella rabbia da sbollire

    Fiorentina, Mario Gomez e quella rabbia da sbollire

    • L.C.
    Una fotografia scattata lunedì sera del cielo colorato di rosso di Firenze al tramonto, pubblicata sul suo profilo Instagram, ha un po’ rassicurato tutti sull’umore di Mario Gomez. L’ultima immagine ufficiale infatti del bomber gigliato numero 33 aveva visto quest’ultimo lasciare il terreno di gioco del White Hart Lane, a 6’ dalla fine del match di andata dei sedicesimi di finale di Europa League, scuro in volto, gettando a terra il braccialetto leopardato in colore bianco ed in nero che si dice gli porti fortuna. Per non misurare il polso del suo stato d’animo il principale fisioterapista viola Maurizio Fagorzi, una volta sedutosi in panchina Gomez, gli si avvicinò solo per appoggiargli sulle ginocchia il giaccone utile a coprirsi e ripararsi dal vento londinese. Arrabbiato con sé stesso per la mancanza di lucidità sottoporta nella sfida d’andata con gli Spurs o volontà negata di rimanere in campo per tutti e 90’ di gara? Sta di fatto che anche sabato scorso, al momento di lasciare il centro sportivo viola a piedi per raggiungere l’interno del Franchi e svolgere la rifinitura pre gara contro il Torino, Gomez a chi gli chiedeva un gol da realizzare ai granata aveva risposto con poco entusiasmo. Le due panchine consecutive collezionate in campionato contro Sassuolo e Torino sono state mal digerite dall’ex attaccante del Bayern Monaco che dunque nella sfida di domani sera vorrà anche sbollire quel senso di frustrazione dimostrata negli ultimi giorni.

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