Fiorentina, Macia:| Il poeta invisibile compie un anno
Sta diventando sempre meno 'invisibile' (definizione sua per antonomasia), i fiorentini ora lo riconoscono e qualcuno, come accaduto martedì all'inaugurazione del corner Fiorentina in centro, gli chiede una foto insieme. Eduardo Macia sorride e accetta perché sa che per i tifosi, insieme al ds Daniele Pradè, è l'artefice di questa nuova Fiorentina. Eppure lui è dirigente della vecchia e deludente Fiorentina, arrivato a Firenze proprio un anno fa preciso. La firma arrivò in questi giorni e il presidente Cognigni lo annunciò urbi et orbi in un'intervista il 17 novembre 2011. Ma fino a giugno in pochi ne conoscevano l'esistenza e le fattezze se non per la fama che si portava dietro. Fine conoscitore di calcio e ottimo sia come ds (Valencia) che come capo scout (Liverpool), è stato l'ex ds gigliato Corvino a volerlo a Firenze, dopo la brevissima esperienza in Grecia con il Panatinaikos. La società, nonostante il divorzio dal ds pugliese, ha riconosciuto le buone qualità dello spagnolo e ha deciso di tenerlo, promuovendolo come ruolo, complice il sì incondizionato di Daniele Pradè che lo conosceva già. 'Macia è un computer vivente e un poeta del calcio' questa la definizione del suo collega romano che con lui in passato aveva fatto diverse trattative. 'Eduardo vive solo di calcio e il nostro è un binomio perfetto perché siamo all'opposto e quindi ci completiamo a vicenda'.