Fiorentina:| Un weekend di sorprese
Era inevitabile. La Fiorentina sbanca Cagliari alla vigilia di Pasqua e si sprecano i titoli: 'Tre punti nell'uovo' e poi... 'Pasqua, sorpresa viola' e ancora... 'Sorpresa nell'uovo di Pasqua'. Insomma, la fantasia al potere. Lungi da noi ergerci a giudici della categoria dei giornalisti (o dei titolisti, attenzione, spesso sono due tipologie differenti), cercheremo invece in questa sede di allargare l'orizzonte, allineandoci sul concetto di sorpresa senza per questo abbinarla alla Pasqua. Alzi la mano chi avrebbe scommesso un euro sulla vittoria della Fiorentina a Cagliari. Sopratutto su un certo tipo di vittoria, frutto dell'organizzazione tattica, dell'impegno, del sacrificio collettivo. Lo ammettiamo: per noi è stata una sorpresa, piacevole ma inaspettata.
Certo le avvisaglie non erano mancate: un Mihajlovic ombroso, poco sereno, quasi scontroso il giorno prima in sala stampa, segno inequivocabile di una tensione crescente. E poi la formazione, praticamente la migliore a disposizione, rimandando la scommessa sui giovani (era stato proprio lui a dirlo nel post-Juventus... 'A Cagliari porterò 4-5 ragazzi, per inserirli gradualmente in prima squadra') e la prima delle cinque gare rimaste, le 'cinque giornate di Mihajlovic', vista come un tassello fondamentale sulla strada della riconferma. La squadra lo ha seguito, non si è tirata indietro, ha dimostrato compattezza ed unione d'intenti col proprio allenatore, ed anche questo è un particolare che Corvino e Della Valle non potranno sottacere.
Seconda sorpresa: Alessio Cerci. Già contro la Juventus si era visto un giocatore più vivo, seppur inconcludente. La conferma è arrivata al S. Elia con una doppietta da giocatore vero ed una posizione tattica ibrida, a metà tra la punta esterna e la seconda punta. Anche questo va ascritto a Mihajlovic, anche questo fa parte delle sorprese. L'ultima è, come si suol dire, una sorpresa 'in pectore', che vorremmo vedere da qui alla fine del campionato: la promozione di Babacar. L'annata di Gilardino oramai è questa, impegno e solitudine, da qui non se ne esce. Mutu non 'fenomeneggia' più (non ha voglia? Paga la lunga inattività?), e allora una chance al senegalese, che non siano i canonici cinque minuti a partita, vorremmo gli fosse data. E con lui ci mettiamo Salifu. Non parliamo di rivoluzioni, di esperimenti portati all'eccesso, parliamo di due giovani (teoricamente) già pronti, da provare in due ruoli nei quali la Fiorentina (ahimè) potrebbe trovarsi scoperta l'anno prossimo. Gilardino e Montolivo sul mercato... vi dice nulla?
(Quotidiano Viola)