Getty Images
Fiorentina, le pagelle di CM: Dopo Ribery il buio, sopratutto per Montella
Dragowski 5.5: Incolpevole sul gol e spettatore per larghi tratti di gara, ma si prende due rischi colossali, che Babacar non sfrutta.
Ceccherini 5: La difesa viola dura un tempo, poi si sgretola poco a poco, fino a concedere un gol e tante nitide occasioni al Lecce. Sbaglia tanto e commette troppi falli.
Caceres 6: Della difesa è l’unico che lotta come un leone per tutta la partita.
Milenkovic 5.5: Buona partita, anche se sul gol si tra trovare colpevolmente fuori posizione.
Lirola 6: Prestazione di gamba dell’esterno, dai suoi piedi arrivano palloni pericolosi non sfruttati dalle punte. Esce per aumentare il peso dell’attacco. (Dal 9’s.t. Ghezzal 6: Entra bene in partita e lavoro tanti palloni giocabili per gli attaccanti, mai sfruttati)
Pulgar 5.5: Meno lucido e brillante del solito, servirebbe tanto a centrocampo il suo lavoro, che però latita.
Badelj 6: Da capitano prova in tutti i modi a prendere in mano il centrocampo, e per larghi tratti del primo tempo la viola fa buon fraseggio. Cala nel secondo tempo, anche se dopo il gol subito prova a scuotere i suoi.
(Dal 26’ s.t. Pedro 6: Di incoraggiamento, ma tocca veramente pochi palloni)
Castrovilli 5.5: Meno lucido del solito, tocca tanti palloni, ma non è preciso e il suo calo pesa. Dalbert 5: Corre come un treno sulla fascia, ma sbaglia tantissimi corss.
Ribery 6.5: Il numero 7 viola è l’anima della squadra, la carica prima del fischio d’inizio e la prende sulle spalle nel primo tempo. Tutte le occasioni migliori passano da lui, che con la sua rapidità mette spesso in difficoltà la difesa salentina. Esce dopo una brutta entrata di Tachtsidis.
(Dal 1’s.t. Boateng 5: Entra al posto di Ribery, e fa sentire la mancanza del francese)
Vlahovic 5: Doveva essere la sua serata, ma tra i tanti errori e i miracoli di Gabriel, è proprio una serata da dimenticare. Montella 4.5: Ennesima partita da dimenticare della Fiorentina, che senza un anima si fa battere in casa dal Lecce. Probabilmente la sua strada e quella della squadra viola si dovrebbero dividere, per il bene di entrambi.