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Fiorentina, le pagelle di CM: Adli qualità assoluta, De Gea fenomeno, Kean cecchino
Dodo 6: media aritmetica fra il sette della grande propulsione offensiva e il cinque per una fase difensiva piuttosto distratta
Comuzzo 6,5: aggiunge un pizzico di malizia alla consueta prestazione di enorme sostanza. In crescita costante
Ranieri 7: grinta e dinamismo a disposizione della squadra, bravo anche in impostazione. Esce come suo solito coi crampi. Dall’81’ Pongracic SV
Gosens 6,5: dà il meglio di sé quando riesce a spingere a sinistra, ma si dimostra avversario difficilissimo per qualunque attaccante
Cataldi 6: un’ora di geometrie e precisione, senza strafare. Ma come sempre è lui a dare i tempi alla manovra. Esce quando serve maggiore fisicità. Dal 56’ Sottil 6,5: che si sia sbloccato davvero? Entra alla grande e chiude i conti servendo a Kean il gol del definitivo 0 a 2 dopo una bellissima progressione a sinistra
Adli 7,5: col Milan aveva strozzato l’esultanza per rispetto dell’ex squadra, col Como finalmente festeggia a dovere una rete spettacolare. Gioca praticamente da fermo, ma la qualità che ha nei piedi è impressionante. Pittore
Colpani 5,5: lo si continua a vedere pochino in una Fiorentina che funziona in tutte le sue componenti. Timido. Dal 66’ Ikoné 6: propositivo. Per uno come lui non è banale
Beltran 6,5: sempre più a suo agio nella posizione di trequartista. Aggiusta un pallone delizioso ad Adli che poi lo spara in porta. Prezioso. Dal 66’ Quarta 6: dà una mano a chiudere il forte con i viola in vantaggio
Bove 6: la spunta a sinistra su Sottil. Il gol di Adli nasce da una sua progressione. Poi sparisce un po’, ma la giocata, decisiva, resta
Kean 7: non tocca un pallone per un’ora. Ma gliene basta giusto uno per mettere a segno il tredicesimo centro stagionale. E che gli vuoi dire?
All. Palladino 7: sette come le vittorie consecutive della sua Fiorentina in campionato, che riprende esattamente dove aveva lasciato. I viola sono una squadra che gioca a ritmi non altissimi, ma che concede pochissimo e che è in grado di far male quando ha spazio davanti a sé. Soffre un po' sullo 0 a 1, è lì che è bravo a cambiare assetto tattico e a non far rischiare più nulla alla Fiorentina, che oggi sogna in grande che più grande non si può