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    Fiorentina, le mosse di Della Valle per convincere Montella

    Fiorentina, le mosse di Della Valle per convincere Montella

    • L.C.
    La prima scelta resta lui, Vincenzo Montella. L’allenatore che Andrea Della Valle immagina sulla panchina della Fiorentina anche la prossima stagione non può che essere ancora l’Aeroplanino, l’uomo a cui tre anni fa ha affidato risorse e progetti per riportare in alto la società. Prima scelta, certo. Ma non l’unica. E soprattutto non a tutti i costi. Perché Adv di fare prigionieri non ha alcuna intenzione e perché l’idea di trattenere un allenatore scontento che finirebbe per trasmettere negatività a tutto lo spogliatoio non gli piace per niente. Meglio chiudere allora, se davvero le strade dovessero apparire così distanti anche dopo il confronto faccia a faccia, meglio stringersi la mano e augurarsi buona fortuna. Tutto già deciso dunque? Anche se tutto porta a pensare di sì, in casa viola, scrive il quotidiano Corriere fiorentino restano convinti che qualche possibilità (poco più del 30% per essere chiari) di un ritorno di fiamma tra Montella e la Fiorentina ci sia ancora. E che molto dipenderà da come Andrea Della Valle parlerà all’Aeroplanino. Il patron fino ad oggi è rimasto in silenzio (negli ultimi giorni tra l’altro si trova in Cina) e ha rimandato tutto a fine campionato. Nel frattempo però ha letto le parole dell’allenatore e cercato di capire il suo malumore, senza riuscirci però fino in fondo. Montella non ha più entusiasmo oppure teme di andare incontro a critiche e qualche fischio (la cosa abbiamo visto lo colpisce particolarmente) se non dovesse riuscire a migliorare gli ottimi risultati di questi tre anni? È questa la domanda che Della Valle si sta facendo in queste ore e che probabilmente rivolgerà all’allenatore nella speranza, anche, di risvegliarne l’orgoglio. Dall’altra parte, Montella, invece vuole capire se i programmi di abbassamento del monte ingaggi, razionalizzazione di una rosa troppo ampia e il necessario ringiovanimento del gruppo, nascondano soltanto un abbassamento della qualità oppure, e qui entrerà in gioco Della Valle, ci possa essere comunque il margine per una Fiorentina da subito competitiva. Una nuova sfida insomma. Sia il club che Montella sembrano alla ricerca di questo. Il problema è capire se possano trovarne una in comune, se cioè la «ripartenza» della Fiorentina possa coincidere con un’ulteriore crescita di un allenatore che ha avuto già dimostrazione di come a Firenze sia possibile fare del buon calcio. E se invece dall’incontro uscisse una fumata nera? Se quindi Montella trovasse conferma dei suoi dubbi e chiedesse di essere lasciato libero da quel contratto firmato solo lo scorso anno e che prevede pure una clausola di 5 milioni? Pure in questo caso l’intenzione di entrambe le parti sarebbe quella di evitare lo scontro, per quanto possibile, anche se le ultime dichiarazioni dell’allenatore («I contratti vanno rispettati? Dipende dai punti di vista»; «La clausola? Non esiste») che sono rimbalzate fino in Cina difficilmente avranno fatto piacere ai fratelli Della Valle. Ma aldilà delle parole che, a meno di un irrigidimento ulteriore finiranno presto nel dimenticatoio, il vero nodo resta comunque la clausola e le intenzioni dell’Aeroplanino.Se Montella fosse disposto a restare fermo un anno come aveva già fatto capire qualche settimana fa, magari dedicandosi a un aggiornamento professionale in Inghilterra (vorrebbe seguire da vicino gli allenamenti della Premier e imparare l’inglese) la Fiorentina potrebbe essere disposta a lasciarlo andare a patto che non si accordi con un’altra squadra una volta libero (i viola potrebbero in questo senso aggiungere una buona uscita). Se invece l’Aeroplanino facesse capire di essere tentato da altre proposte allora i Della Valle sarebbero molto meno comprensivi, esigendo a quel punto il pagamento per intero della clausola compromissoria. Scenari. Che lasceranno il posto alla realtà alla fine di questa settimana o al massimo all’inizio della prossima quando Della Valle, Cognigni e Montella si siederanno a un tavolo, forse per l’ultima volta.

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