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  • Gabriele Maltinti
    Fiorentina, Montella e il terzo incomodo

    Fiorentina, Montella e il terzo incomodo

    La prima certezza: Vincenzo Montella è il nuovo allenatore della Sampdoria. Contratto fino al giugno 2018, staff quasi in toto proveniente dalla sua esperienza con la Fiorentina.  La Fiorentina, già. Un sodalizio concretizzatosi l'11 giugno 2012 e durato 1092 giorni. 81 vittorie, 32 pareggi e 40 sconfitte il dato numerico complessivo dell'Aeroplanino, con 258 gol fatti e 167 subiti. Tre volte quarto in campionato, una volta in finale (da runner up, k.o con il Napoli), una semifinale di Europa League. 

    Sui numeri diventa complicato discutere. Lo si può fare, indubbiamente, ma la storia d'amore con Montella è stata vera, passionale e appassionata, con gli inevitabili alti e bassi tra innamorati. Poi l'eliminazione di Europa League, in semifinale, con il Siviglia, nel maggio del 2015, sancì l'inizio della fine: 'I tifosi non si rendono conto della dimensione della squadra, ho trovato uomini veri che hanno dato tutto quello che potevano dare. Ho un contratto, il mio pensiero la società lo conosce da tempo, le valutazioni si faranno a fine campionato. Forse la società deciderà di non confermarmi, vediamo...' si lasciò andare  il nativo di Pomigliano d'Arco. 

    Oggi, a margine della definitiva fumata bianca sulla trattativa, ha parlato nuovamente Montella: 'Ringrazio di cuore la famiglia Della Valle per l'opportunità che mi è stata data. Non è il tempo di stare a discutere di eventuali incomprensioni che non potranno mai cancellare lo splendido ricordo che porto nel mio cuore di questi tre anni'. 

    Quello che si respira nell'aria di Firenze è, però, la reazione d'orgoglio di una piazza che, in questo duello a distanza, si è sempre schierata dalla parte dei Della Valle. Non solo, perchè l'arrivo di Paulo Sousa, che ha rivitalizzato alcuni giocatori-desaparecidos con Montella e ha portato risultati eccelsi, ha clamorosamente snaturato anche il giudizio generale sull'operato del nuovo allenatore della Sampdoria ed eclissato il ricordo di ciò che è stato con l'Aeroplanino. Si cerca in ogni singolo dettaglio quel che Sousa ha fatto meglio di Montella, in maniera quasi tormentata, per ribadire la bontà della decisione presa dalla società. Non tutti, ma molti, pensano questo. 

    Di per sé, paragonare tre mesi a tre anni è un errore statistico, ma sopratutto la memoria, che Schopenhauer definiva 'essere capriccioso e bizzarro', dovrebbe incitare anche a essere più obiettivi e che, sopratutto, in questa Fiorentina targata Paulo Sousa il marchio di Montella non è stato maltrattato ma mantenuto. Un po' di equilibrio in più non guasterebbe. 

    Infine, il più felice e curioso paradosso: affrontando la Sampdoria, la Fiorentina ha indirettamente contribuito al ritorno su una panchina di Vincenzo Montella, proprio in blucerchiato. Una sorta di 'accordo tra gentiluomini' a distanza, per poi salutarsi e guardare avanti, ognuno per la propria strada. 

    Francesco Benvenuti 


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