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Fiorentina, la clausola (e il passato) di Italiano preoccupano i tifosi, ma la società ha idee chiare
CRESCITA ESPONENZIALE – Era complicato immaginare un bottino di punti tanto maggiore rispetto a quello delle precedenti stagioni, per di più senza nessuna rivoluzione, solo alcuni innesti di una certa qualità che non hanno cambiato i connotati di una rosa che aveva solo bisogno di trovare un’identità e fiducia nei propri mezzi. Missione compiuta, come del resto è sempre stato da quando Italiano ha preso il patentino da allenatore. Arzignano, Trapani, Spezia, Fiorentina. E adesso può arrivare addirittura l’Europa, ma la domanda è: ci sarà ancora l’allenatore siciliano sulla panchina gigliata?
AVANTI INSIEME? – La Fiorentina risponde con un grande sì. La volontà, e ci mancherebbe altro, è quella di dare continuità ad un progetto che si sta dimostrando felice, molto felice, forse fin troppo felice. Tant’è che il Napoli, nei giorni burrascosi che hanno fatto seguito proprio alla sconfitta casalinga contro la Fiorentina, ha pensato proprio a Italiano per un clamoroso avvicendamento. Tutto congelato, perché c’è una stagione da portare in fondo e i viola, dopo ieri, sono più che mai in corsa per il grande obiettivo.
ORA X – Le date cerchiate in rosso sul calendario sono due: il 23 maggio, ossia il giorno dopo l’ultima giornata di campionato, e il 16 giugno, quando la clausola non sarà più valida. Una volta che Fiorentina-Juventus sarà terminata, la dirigenza gigliata e l’allenatore ex Spezia cominceranno a discutere la strategia sul mercato e, soprattutto, il rinnovo del contratto che attualmente arriva fino al 2023 con opzione per un ulteriore anno. Non che un accordo voglia dire permanenza assicurata, e il passato di Italiano lo dimostra: pochi giorni dopo la firma con lo Spezia, nella scorsa estate, il blitz della Fiorentina e un addio gestito nel peggiore dei modi. “Non commetterò di nuovo lo stesso errore”, aveva detto a febbraio. Il legame con la piazza è forte, ieri addirittura il tecnico si è scatenato sotto la Curva Fiesole dopo il ritorno alla vittoria. Ma l’ambizione, quella stessa ambizione che ha portato Italiano a Firenze, può tranquillamente spingerlo a muoversi ancora in un futuro che chiunque, nel capoluogo toscano, si augura sia più lontano possibile.