'Una sala strapiena'. Si compiace, il presidente del consiglio comunale Giuliano Longfils, per il colpo d’occhio che offre l’aula consiliare in occasione della consegna delle benemerenze civiche. Tanta gente tra i banchi riservati al pubblico e tante autorità intervenute per applaudire i destinatari dell’Edicola di Virgilio d’oro, la massima onorificenza che la città attribuisce ogni anno ai suoi «figli» che si sono distinti in vari settori. Quest’anno i prescelti sono Andrea Anastasi, una star della pallavolo internazionale, Edgarda Ferri, scrittrice e giornalista del Corriere della Sera, Luciano Ghelfi giornalista del Tg2 e, alla memoria, Dante Micheli, indimenticato giocatore di Mantova, Fiorentina, Spal e Foggia. «Il conferimento del premio - confessa Nicola Sodano - è uno dei momenti più gratificanti per un sindaco». Longfils legge le motivazioni e dipinge i quattro con la frase ad effetto finita sulla pergamena. E così, la Ferri diventa «la vie en rose della letteratura mantovana», mentre Ghelfi «conferma l’eccellenza della via mantovana al giornalismo». Di Anastasi viene ricordato che «ha saputo portare la pallavolo mantovana in cima al mondo», mentre Micheli, «per chi ama Mantova e il Mantova» è «molto più di una bandiera». Sorrisi e commozione contrassegnano i premiati. Anastasi ricorda Anderlini, «un grande allenatore che mi ha dato il soprannome di nano di cui sono orgoglioso». La Ferri: «Sono mantovana d’origine ma non ho mai vissuto a Mantova; c’è voluto il terremoto, che ha colpito mentre mi trovavo qui, per farmi sentire una di voi». Ghelfi al quotidiano La Gazzetta di Mantova: «Teniamo accesi i riflettori su Mantova, sulle sue eccellenze e sui suoi problemi, come le fabbriche che chiudono». I familiari di Micheli (la moglie Rosa Dall’Oca, la figlia Stefania e la sorella Alessandra), in mattinata, hanno incontrato in Comune il direttore del museo della Fiorentina, Massimo Cecchi e gli hanno donato la maglia viola con cui Dantèl vinse la Coppa delle Coppe del 1961