Kouamè: 'La Fiorentina nel mio destino, voglio rientrare e segnare'. Poi svela un retroscena di mercato
CRYSTAL PALACE - "Il mio agente, il giorno prima dell’infortunio, mi aveva detto che era quasi fatta. Ero contento perché la Premier League è un campionato che guardo sempre e che mi piace. Poi, quando mi sono fatto male, ho iniziato a pensare. Ho avuto un calo al momento del responso della risonanza, ma dal giorno dopo ho iniziato a guardare avanti. Fiorentina-Genoa della scorsa stagione? Volevamo fare risultato al Franchi per restare in Serie A e così è stato".
SU PRANDELLI - "Un tipo tranquillo, mi diceva sempre di essere me stesso e che le reti sarebbero arrivate. E’ stato più un padre che un allenatore per me".
SU IACHINI - "Mi vede e scherza chiedendomi se sono pronto per il giorno seguente (ride, ndr). Infortunio? Ormai è successo, devo solo pensare a guarire e a tornare più forte di prima. L’ho presa così."
GENOVA - "Non volevo andare via così, ma la Fiorentina era nel mio destino. Sono passato dal Crystal Palace all’infortunio e dall’infortunio ad una squadra che ha puntato subito su di me".
SULLA CLASSIFICA - "Dobbiamo pensare a noi senza pensare agli altri. Abbiamo le qualità per fare punti e risalire".
SU RIBERY - "Solo vederlo è un’emozione per me, figuriamoci giocarci insieme".
SUL RUOLO - "Dove mi metti gioco, ma preferisco giocare più centrale che esterno. Quando sono in campo do tutto quello che posso dare. Vlahovic, Cutrone e Chiesa? Hanno caratteristiche diverse tra loro ma sono tutti giocatori forti. Patrick è più rapinatore d’area, Chiesa è più esterno e Vlahovic ha fisicità e tecnica".