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Fiorentina, Italiano: 'Le critiche fanno male, non ci si ricorda di niente. Non c'è memoria, i fischi...'
Ora cosa serve per trovare la continuità in campionato?
"Continuare a lavorare e credere in quello che si fa. Ho chiesto questo ai ragazzi: mai perdere di vista la nostra identità, quello che facciamo in settimana, quello che ci ha permesso l'anno scorso di toglierci tante soddisfazioni. Se abbandoniamo questo ci snaturiamo e non siamo noi stessi. Contro la Lazio hai visto moralmente come siamo usciti dal campo e reagire in questo modo vuol dire che i ragazzi hanno orgoglio e oggi l'hanno buttato in campo".
Il rigore?
"Continuiamo a non essere freddi e lucidi dal dischetto. Ne abbiamo sbagliati troppi. Nico era il rigorista designato e dal momento che è in campo deve tornare in campo. Deve servire a lui, il ragazzo è stato sfortunato, iniziamo a dargli minuti, grande fiducia. E' un giocatore che ha caratteristiche diverse dai compagni e serve dargli quello smalto e quella carica che gli serve".
I problemi principali del doppio impegno?
"Il recupero. C'è troppo poco tempo per preparare le partite. Spesso sono partite con alta intensità e dispendio di energie. Spesso si fa fatica ad arrivare al turno di campionato al 100%. In più perdi allenamenti. Ma le partite ti aiutano a guadagnare quello che non fai in settimana. Poi incontri squadre fisiche che ti danno filo da torcere. L'esperienza l'abbiamo voluta a tutti i costi e ce la godiamo".
Le critiche?
"E' un qualcosa che devo dire la verità fa male. Non c'è memoria, non ci si ricorda di niente. E' chiaro che si guarda a quanto accade nell'immediato. Purtroppo è così. Ci sono abituato. Bisogna convivere con questo che fa parte del nostro mestiere. Sempre a testa alta, credere in quello che si fa, non mollare mai e cercar dei far ricredere qualcuno che perde quella fiducia e quell'entusiasmo. Come ci siamo detti con i ragazzi, cercare di ribaltare quei fischi che nell'ultima gara hanno fatto male a tutti e oggi abbiamo reagito bene".