Fiorentina: il punto di Macia e Pradè sul mercato, la squadra e Giuseppe Rossi
Così, si esprime il direttore tecnico viola, Macia: “Rossi? Sono molto ottimista, lui poi ha una mentalità straordinaria. Mercato? È stato un lavoro lungo. Noi abbiamo un bel vantaggio, una tifoseria che ha voglia di vincere, come noi. Abbiamo comprato calciatori importanti, vogliamo portare questa città a fare cose importanti. Vogliamo riportare Firenze alla gloria del passato. Richards? Dovevamo prendere un terzino destro, c’è stato molto lavoro destro. C’è stata tanta convinzione da parte del ragazzo, che ha voluto fortemente la Fiorentina, c’era tanta concorrenza per arrivare a lui. Dobbiamo ringraziare la parola del giocatore. Dal primo giorno che siamo andati a parlare da Richards, da Badelj, da Basanta, la loro parola è stata decisiva. Volevano tutti solo la Fiorentina”.
E continua il Ds Pradè: “Noi amiamo Giuseppe per quello che è, oltre al giocatore per il ragazzo che è. Il fatto che ancora non sappiamo cosa abbia ci fa star male. Ora l’artroscopia diagnostica ci farà capire come è messo il suo ginocchio, speriamo sia una cosa semplice e che non abbia niente. Lui è un valore per noi e per tutta l’Italia. Lui ha fatto già fatto una visita con il dottor Williams a Londra, ma è giusto che lui faccia anche questo ulteriore accertamento da Steadman in Colorado. Poi tra giovedì e venerdì prenderemo la decisione più giusto”. Ancora Pradè: “Siamo una realtà bella, una squadra bella, tutti ci vogliono imitare. Remiamo tutti dalla solita parte, questo è bello. Il vantaggio è avere una città come Firenze alle spalle, una proprietà come i Della Valle alle spalle. Io darei 10 alla proprietà Della Valle, come loro non ce ne sono. Loro mettono i soldi, io ed Eduardo mettiamo tutti noi stessi con passione. Ma loro fanno gli investimenti. Pasqual e il Milan? Non ho mai avuto nessuna richiesta, ho letta la notizia solo sulla stampa. Richards? Non ho chiuso occhio il 31 sera, avevo paura che qualcosa potesse andare storto e temevo di non vederlo all’aeroporto la mattina dopo come successe anche con Berbatov”.