Fiorentina:|Il coraggio di osare
Forse è troppo facile giudicare dopo un match in cui la prestazione corale della Fiorentina non c’è minimamente stata, così come gettare la croce su alcuni singoli responsabili del risultato. Non vi è certo il beneficio della riprova dal primo minuto, ma un classe 1992 come Salifu ha avuto subito un bell’impatto a San Siro con quella precisa verticalizzazione per Gilardino ed altri palloni ben recuperati, dopo 53 minuti di nulla cosmico di Munari oppure come la promettentissima gioventù e freschezza atletica di Nastasic (quando è giocato è apparso un difensore scafato nonostante abbia solo 18 anni e mezzo) sia stata sacrificata sull’altare dell’esperienza per far posto a Natali di rientro dalla squalifica (con puntale regalino come a San Siro nell’andata della semifinale di Coppa Italia 2009/10). Si punta sui giovani solo quando le cose vanno bene e quando si è costretti a farlo per indisponibilità di vario tipo oppure a prescindere? Nel caso di Nastasic riteniamo che valga la seconda ipotesi, nel caso di Salifu, se Montolivo fosse stato disponibile, difficilmente il ghanese avrebbe trovato posto dall’inizio (un po’ quello che sarebbe accaduto nelle fila dell’Inter se Ranieri avesse avuto a disposizione Zanetti, con l’ex Primavera Faraoni che non avrebbe potuto sfoggiare la sua buona prestazione), ma visto che l’ex capitano non c’era, una chance dall’inizio ad uno dei pochi Primavera pronti a giocarsi le proprie carte col calcio dei grandi (è quasi uno spreco vederlo giocare in un campionato minore, ed ogni riferimento a Babacar, Acosty e pure Camporese non è puramente casuale) non sarebbe stato certo un delitto, considerando quello che Munari non è riuscito a fare neppure contro i giovani dell’Empoli in Coppa Italia.