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Fiorentina, i numeri inchiodano Nico Gonzalez: per ora non vale 27 milioni
Sì, ha dimostrato di essere capace di cose molto interessanti, come l'ingresso spacca-partita col Milan e la prova di Bologna, con un assist e due piazzati vincenti procurati. In effetti, spesso l'argentino viene fermato con le cattive in zone abbastanza pericolose, se si considera che la Fiorentina ha i migliori tiratori di punizioni e rigori della Serie A, numeri alla mano. Il numero 22 viola è terzo in Italia per falli subiti, 44 in 16 presenze. Ma davvero Gonzalez, costato 27 milioni, si riduce a questo? Una sorta di "scudiero" di Biraghi e Vlahovic, che procura loro le munizioni per sparare in porta da fermi?
IMPATTO SOFT - Un ossimoro che descrive abbastanza bene l'incisività di Gonzalez sui tabellini della Fiorentina: appena 2 gol e 3 assist in 21 partite di campionato giocate dai viola. Di queste 21, ne ha giocate 16 per via dei viaggi intercontinentali per andare in Nazionale e della positività al Covid. Le partite da titolare sono 12 su 22. Ma anche riducendo in questo modo il campo, 2 gol e 3 assist in 12 partite non giustificano un investimento tanto importante.
DESTRA O SINISTRA? - A quanto pare, Gonzalez preferisce giocare a sinistra, suo lato forte. Italiano, però, non è della stessa idea e ha fatto capire più volte di vederlo meglio a piede invertito. La sua resa ci parla di un gol e un assist (contro Torino e Inter) dalla sinistra e di un gol e due assist (Cagliari, Milan e Bologna) dalla destra. L'arrivo di Ikoné lo spingerà inesorabilmente sulla mancina, salvo logiche di turnover, e allora dovrà essere lui a dimostrare a Italiano di poter tornare quello di Stoccarda, dove invece ha totalizzato 20 gol in 42 partite tra Bundesliga e Zweite Bundesliga.
LOCO, MA E' UN PO' POCO - Lo aveva detto al momento del suo arrivo: il 22 in Argentina è il numero della locura, della pazzia. E in effetti Gonzalez ha mostrato di saper far perdere la testa agli avversari ma anche di poterla perdere lui stesso. L'espulsione gratuita per proteste contro l'Inter, l'insensata rabona sullo 0-4 a Torino. Sicuramente lo spogliatoio, popolato di sudamericani, lo vede protagonista con tante gag e buonumore, alimentato da una classifica che sorride molto più del bilancio personale dell'argentino, cercato in passato anche dal Milan. All'inizio gli è mancata la continuità di impiego, poi è stato tenuto lontano dal campo dalla pandemia, quindi ha dovuto recuperare il ritmo: adesso gioca titolare fin dalla trasferta di Bologna (5 dicembre), quasi due mesi di fiducia incondizionata e, torniamo a ripetere, solo un assist contro i felsinei in questo lasso di tempo. Ierilaltro, nella sfida vinta per ben 6-0 sul malcapitato Genoa, ha fatto impazzire Calafiori e ha offerto qualche pallone pericoloso non convertito in rete dai compagni, ma tra quelle sei marcature non c'è stato spazio per il suo nome sul tabellino. Né fra i goleador, né alla voce passaggi vincenti. Della sua partita, negli occhi rimane il filtrante per Vlahovic che si è visto parato il tiro da Sirigu prima del gol di Odriozola e un bel cross per una rovesciata di Maleh terminata fuori. L'utilità di Gonzalez non è in discussione, perché Italiano, quando ha potuto, lo ha sempre lanciato dall'inizio. Ma l'etichetta di acquisto più costoso della storia della Fiorentina è lì, e le cifre fatte registrare in campo non sono per ora congruenti a quelle del suo trasferimento a Firenze.