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    Fiorentina, i conti tornano. Ma senza qualificazione in Europa Commisso non farà spese pazze

    Fiorentina, i conti tornano. Ma senza qualificazione in Europa Commisso non farà spese pazze

    • Filippo Caroli
    Immaginiamo di essere partiti per una lunga vacanza senza telefono dall'altra parte del mondo ad agosto ed essere tornati soltanto ora. Ritroviamo una Fiorentina ottava in classifica, davanti al Milan e solo ad un punto dal settimo posto, che solitamente vale la qualificazione in Conference. Più o meno in linea con gli obiettivi, no? E allora, visto il valore complessivo della rosa gigliata, viene da chiedersi perché sia esplosa in maniera così fragorosa la contestazione nei confronti di Raffaele Palladino. La risposta è piuttosto banale: aspettative. Un po' per quello che la Fiorentina aveva fatto vedere nei mesi autunnali, quando aveva toccato la seconda posizione in classifica, un po' perché oggi Firenze vorrebbe vedere qualcosa di più di una squadra che per tre anni si è qualificata "solo" nella Cenerentola delle coppe europee. Esigenza della piazza che concorda con quella della società.

    NECESSITÀ - Fin dal suo insediamento all'interno della Fiorentina nel lontano 2019, Rocco Commisso ha sempre avuto chiara la strada per far crescere la Fiorentina intesa come club: aumentare i ricavi. Per fare questo sono necessarie due cose: lo stadio di proprietà e competere nei tornei europei. Sul primo punto, Firenze combatte da decenni, e una soluzione appare lontana; sul secondo, come detto, la Fiorentina ha trovato una certa continuità nelle ultime tre stagioni. Purtuttavia, la Conference è ovviamente il torneo che garantisce guadagni più esigui rispetto a Europa e Champions League, e infatti la società non si è mai data a spese pazze in sede di mercato. E questo perché nella visione aziendale della famiglia Commisso non esiste salute sportiva senza salute economica della società. Non è un caso che fin dal suo ritorno in Italia il tycoon si sia speso in prima persona in battaglie contro l'eccessivo indebitamento delle società di calcio.

    Fiorentina, i conti tornano. Ma senza qualificazione in Europa Commisso non farà spese pazze

    VISIONE - La Fiorentina è una delle società più economicamente in salute del nostro campionato, soprattutto per quello che concerne la sua situazione debitoria. Ma non per questo la società aprirà in maniera scriteriata i rubinetti. Come detto, il club vuole che gli investimenti crescano di pari passo con l'ambizione sportiva e i ricavi. Ecco perché per la proprietà è considerato quasi indispensabile l'approdo alle competizioni UEFA anche in questa stagione.

    INCASSI - Considerando bonus di partecipazione, ranking storico e market pool, la Fiorentina ha incassato circa 16 milioni di euro dalla scorsa edizione della Conference League, che l'ha vista arrivare in finale. Cifre importanti, ma decisamente inferiori rispetto a quanto si vede in Europa League. Basti pensare che nell'attuale edizione la Roma ha già messo in cascina circa 20 milioni di euro. E la forbice si allarga ulteriormente se prendiamo in considerazione la Champions League. Tradotto? La Fiorentina può contare su una proprietà dalla grande consistenza patrimoniale. Ma senza ricavi ulteriori ne risentiranno anche gli investimenti. E allora il club si gioca tutto in questi ultimi mesi. Perché anche solo pensare a un epilogo negativo contro il Panathinaikos sarebbe un dramma.

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    Adoro inzupparlo il cetriolone!
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    Okeeeeey

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