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Fiorentina, i cinque invendibili
E se per alcuni di loro, nonostante lo scarso utilizzo fin qui avuto, si può parlare di partenze possibili e fattibili (vedi Lazzari), per altri vi sono molte difficoltà da superare.
JOSIP ILICIC: ufficialmente è il giocatore che ha più pretendenti, nonostante uno scarso utilizzo in maglia viola dal momento della sua uscita dal campo polemica in Fiorentina-Napoli del 9 novembre scorso (neanche 1’ in 4 gare ufficiali viola). La difficoltà maggiore però per una sua partenza entro il prossimo mese e mezzo è che, bene che vada, si può pensare ad una cessione a titolo temporaneo visto che nessuno è disposto ad investire una cifra che permetta alla Fiorentina un ammortamento a bilancio, alla luce del fatto che è stato pagato 9 milioni di euro a luglio 2013. Dunque dipartita in prestito, in un club che però abbia l’obbligo del riscatto a giugno prossimo, ad una cifra che non produca una grossa minusvalenza nei conti della Fiorentina. Chi si assume il rischio di impresa sull’incostante sloveno?
MOUNIR EL HAMDAOUI: l’uomo che fece convocare una conferenza stampa all’ex d.s. gigliato Pantaleo Corvino tre anni fa perché l’Ajax avrebbe spedito in ritardo il fax di conferma del suo possibile acquisto viola, in Fiorentina ha chiuso già da oltre un anno e mezzo, compreso 6 mesi di prestito al Malaga. Nessun acquirente lo ha soddisfatto in termini di ingaggio l’estate scorsa, visto che la società viola ne cede il cartellino gratis, avendone ammortizzato già i costi a bilancio effettuati nell’estate 2012. Chi può pensare di investire su un calciatore che non gioca un match ufficiale da quasi un anno a questa parte?
OLEKSANDER IAKOVENKO: le interviste ripetute fatte dal suo procuratore nell’ultimo mese hanno fatto sorridere all’interno della società viola perché l’agente dell’esterno offensivo ucraino sostiene che il suo assistito attualmente non venga convocato dal tecnico gigliato Montella soltanto perché l’ex di Anderlecht e Malaga è infortunato. In realtà il classe ’87 di Kiev non rientra da tempo nelle scelte tattiche della Fiorentina ed è reduce da 12 presenze ed un solo gol nel campionato passato. Anche lui non gioca una gara ufficiale da oltre metà anno.
AHMED HEGAZY: e’arrivato in Italia con l’ingombrante soprannome di Nesta d’Egitto. Scalare le gerarchie in difesa per lui è stato più difficile che costruire le Piramidi per i suoi antenati, anche per via di una doppia rottura del crociato in un anno. Ieri la società ha smentito attraverso il sito ufficiale una possibile rescissione del suo contratto. Rimane un fatto: chi può pensare di comprare un giocatore da una terra calcisticamente non famosa per i difensori, e che ha disputato la sua ultima gara da titolare in Coppa Italia 11 mesi fa?
JOSHUA BRILLANTE: quando ne è stata ufficializzata la notizia dell’acquisto l’estate scorsa si è pensato prima ad uno scherzo (un australiano a Firenze?) e poi ad un possibile arrivo in chiave marketing (sulla falsariga del Nakata acquistato dai Della Valle nel loro primo anno in serie A). Le buone prestazioni estive nel ruolo di vice Pizarro sembravano aver convinto tutti, ed invece un erroraccio all’esordio in campionato contro la Roma, che spianò la vittoria dei giallorossi, e l’arrivo subito dopo di due pari ruolo sulla carta più forti (Kurtic e Badelj), ne hanno portato all’esclusione dai convocati negli ultimi due mesi e mezzo. Chi può voler mai questo Mr Crocodile Dundee dell’Oceania?