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  • Fiorentina, Guidi: 'Primavera, Diakhatè e Sousa: vi dico tutto'

    Fiorentina, Guidi: 'Primavera, Diakhatè e Sousa: vi dico tutto'

    • Francesco Benvenuti

    I pulcini del Montalbano, l'Empoli e poi la trafila nella Fiorentina. Una carriera nei settori giovanili per Federico Guidi, classe 1976, tecnico della Primavera gigliata e grande conoscitore del pianeta fiorentino. Il 31 luglio scatta il ritiro dei baby viola: a San Piero a Sieve si inizierà a costruire la Fiorentina del domani. 'Le sensazioni sono positive' ci racconta Guidi 'abbiamo grande entusiasmo. Siamo pronti a ripartire: abbiamo grandi motivazioni, fondamentali per fare un bellissimo lavoro e migliorare quanto più possibile i ragazzi'. Sì, perché la missione, da queste parti, non si ferma al risultato: 'L'obiettivo è quello di proiettare il maggior numero di ragazzi nel calcio dei grandi. Con la società stiamo allestendo la nuova rosa, sarà una Primavera molto giovane e le difficoltà saranno maggiori, ma ci sarà più tempo per formare i giocatori. Vogliamo far crescere ogni singolo ragazzo e fare il meglio a livello collettivo'.


    Qual è, allora, il bilancio, sotto questo punto di vista, del primo anno sulla panchina della Primavera? 'Positivo. Siamo una delle poche società a lanciare i giocatori facendo saltar loro le categorie. Mai come quest'anno ci sono stati tanti giovani convocati nel ritiro della prima squadra, e molti di loro hanno fatto un buonissimo ritiro; altri hanno già firmato con società di Lega Pro e Serie B, come Mancini al Perugia, e questo ci rende molto orgogliosi'. 
    Il tema chiave, e argomento di discussione, è quello del 'salto' dalla primavera alla prima squadra: Federico Guidi analizza con grande lucidità, e conoscenza, la questione. 'Ci vuole coraggio. Non è semplice, ma il futuro del calcio italiano non può non passare attraverso i giovani, ma c'è da considerare che lo scalino da compiere è molto grande. Le partite del campionato Primavera non sempre sono difficili, a livello competitivo, e capita di trovare partite che non facciano crescere il giovane di prospettiva. Nell'ultimo anno, escluse 4-5 squadre, mancavano le squadre in grado di farti crescere. La soluzione? Uniformarsi ai maggiori campionati europei, con lo scalino intermedio che si chiama squadra B. Tutto ciò ci consentirebbe di avvicinare il giovane al calcio dei grandi e di farlo confrontare con pressioni che, in ambito giovanile, non può avere: tifosi, retrocessioni, promozioni. La differenza tecnica, poi, riguarda la velocità della palla e dei ritmi: nel campionato Primavera tutto ciò è nettamente inferiore rispetto a quello di serie A. 

    Nel concreto, la Lega Pro potrebbe venire incontro a tali esigenze: 'Inghilterra, Spagna e Germania lo hanno già fatto' spiega Guidi 'quando il loro calcio era in difficoltà hanno fatto riforme che hanno aiutato i giovani. Vedere una Fiorentina B, in Lega Pro, lo considero un passaggio fondamentale per far capire agli allenatori di una prima squadra, che ha esigenze diverse da affrontare, se un ragazzo è pronto per la prima squadra. Si evita, così, di dover mandare il giocatore altrove a fare esperienza'. 

    Chi dal ritiro di Moena ha lasciato un segno indelebile tra tifosi ed addetto ai lavori è indubbiamente Abdou Diakhatè, centrocampista senegalese classe '98 che Guidi conosce alla perfezione: 'Gli osservatori della Fiorentina hanno avuto grande occhio nel reclutare questo ragazzo. Ha ancora tantissimi margini di miglioramento: io l'ho allenato quando, per motivi burocratici, non potemmo tesserarlo, e con il passare dei giorni, e dei mesi, ha avuto una crescita esponenziale. Ha fatto un gran ritiro, ha attirato le attenzioni di molti addetti ai lavori, e ha conquistato la fiducia di Paulo Sousa: è un motivo di orgoglio per tutti noi, perché abbiamo lavorato un su un '98, anticipando il suo ingresso nella Primavera, e lo abbiamo preparato nel migliore dei modi. 
    L'ho impiegato a centrocampo come play davanti alla difesa e da mezzala, ruolo in cui si esprime al meglio. Ha una grande capacità di inserimento, è abile nel gioco nello stretto e in quello aereo, è un giocatore moderno, con una gran struttura fisica e una grande personalità. Il suo carattere forte, la sua sicurezza, lo portano a non avere paura di rischiare le giocate: questo è il suo pregio e il suo difetto, perché a volte durante l'anno ha alternato prestazioni positive e negative, e quando le giocate estetiche non gli riescono, può passare da presuntuoso, perché non è utile alla squadra, in quei momenti. Quando maturerà da questo punto di vista, e riuscirà ad essere continuo durante tutta la partita, avrà fatto il definitivo salto di qualità'. 

    Babacar e Bernardeschi, nonostante la loro giovane età, sono ormai 'esperti' di prime squadre, ed anche per loro c'è grande soddisfazione ed orgoglio nelle parole di Guidi. 'Sono figli del settore giovanile e vederli in prima squadra è una vittoria per tutti. Ci sono giocatori che dopo la primavera sono pronti al salto in prima squadra, e chi ha invece bisogno di fare esperienza altrove: così è successo a loro. Nel settore giovanile hanno messo in mostra le loro potenzialità, incidendo costantemente, e ora sono pronti per essere protagonisti con la Fiorentina. Penso che questo possa essere il loro anno'.  Il tecnico della Primavera si sofferma poi anche su altri tre giovani protagonisti con la Fiorentina nella tournèe per l'International Champions Cup: 'Capezzi e Fazzi li ho allenati tre anni nel settore giovanile: hanno potenzialità pronte a trasformarsi in qualità, le esperienze a Varese e Perugia ha dato loro autostima e carattere e saranno utili alla prima squadra. Voglio citare anche Venuti, frenato da un infortunio a Pescara che ora, al Brescia, sono sicuro vivrà l'anno della sua consacrazione. Potrà tornare a Firenze e far parte della Fiorentina del futuro'. 

    Un nuovo allenatore, nuove metodologie, nuovi rapporti: 'Credo che Paulo Sousa abbia intenzione di farci allenare a fianco della prima squadra. A breve incontrerò il mister, al rientro dalla tournée americana, e faremo il punto della situazione e capirò come vorrà portare avanti il binomio prima squadra-settore giovanile. Avremo un confronto diretto, anche perché, con le nuove normative che prevedono la lista chiusa di 25 giocatori di cui 4 del vivaio, non potremo fare diversamente. Questa riforma avvantaggia l'unione e la collaborazione e sono sicuro che il tutto sarà a beneficio dei nostri giovani'. 

     


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