Il secondo giorno di lavoro fisico-atletico su un campo da calcio è sempre quello più difficile perché se nel primo c’è l’entusiasmo della scoperta o della riscoperta di vecchie sensazioni, in quello successivo, una volta calata l’adrenalina dell’eccitazione, iniziano a sentirsi i dolori della fatica e magari qualche ombra può apparire per la mancata percezione di antichi riscontri. Niente di tutto ciò è avvenuto oggi nell’attaccante viola Giuseppe Rossi che ha bissato in due giorni il fatto che abbia svolto parte dell’allenamento differenziato che effettua dal momento del suo ritorno a Firenze, ad inizio di questo mese di gennaio, con corsa e scatti, con cambi di direzione, sul campo. Ecco dunque che se non di vera e propria euforia personale, si può parlare di decorso clinico-atletico secondo la calendarizzazione, dopo l’ultima visita di controllo al ginocchio destro operato al menisco esterno lo scorso inizio di settembre, effettuata a Vail in Colorado nei giorni post Natale 2014. Pepito scalda i motori e continuano i contatti dello staff medico gigliato anche con quello della Nazionale maggiore guidata da Antonio Conte perché il c.t., senza voler anticipare i tempi, punta sul ritorno in azzurro del classe ’87 di Teaneck per i match decisivi validi per le qualificazioni ai prossimi europei in programma in Francia nel 2016.