Fiorentina:| Gestire lo svantaggio
Piove sul bagnato. In tutti i sensi. Firenze si risveglia sotto l'acqua dopo un fine settimana anonimo, quasi noioso (eh si, la mancanza del campionato si fa sentire) mentre la Fiorentina riparte alla conquista dell'Europa (!) senza il suo uomo più in forma: Valon Behrami. Come spesso capita, la sosta internazionale ha riaperto l'infermeria (tocchiamo ferro per Gilardino e Montolivo, titolari stasera contro l'Ucraina) e per Mihajlovic l'infortunio del kosovaro equivale ad un fulmine a ciel sereno, una tempesta dopo la quiete (o se volete... in un bicchier d'acqua, vista la pochezza della squadra viola). Insomma non ci voleva proprio, ed ora il sogno europeo si allontana irrimediabilmente.
Perchè parliamo di bicchier d'acqua riferito alla Fiorentina? Perchè una legge non scritta del calcio dice che quando un gregario (parliamo di un mediano ma potrebbe essere un terzino, un portiere...) diventa elemento imprescindibile, insostituibile, vuol dire che nella squadra qualcosa non va, che il resto è limitato, oppure che la situazione generale offre ben poco. Ecco perchè l'infortunio di Behrami sposta il finale di stagione, un po' per la bravura del ragazzo, molto per il 'poco' che lo circonda. Ma dobbiamo guardare avanti, con la Fiorentina chiamata a 'gestire lo svantaggio'. L'assenza di Behrami, infatti, per i viola è come prendere un gol a freddo, magari in casa in un mercoledì di coppa, è come subire una rete in 'zona Cesarini'. E allora Mihajlovic dovrà essere intelligente nello sfruttare lo svantaggio per studiare soluzioni tattiche, incastri di uomini e schemi propedeutici per il futuro.
Sentiamo dire di un ritorno di Donadel davanti alla difesa. Noi ci esponiamo e diciamo che sarebbe un clamoroso errore. Marco (non ce ne voglia) non rappresenta il futuro della Fiorentina e un suo reinserimento nell'undici titolare, spostando Montolivo ed escludendo ancora D'Agostino, non porterebbe a niente. Vorrebbe dire tornare indietro, sprecare tempo prezioso. L'assenza di Behrami è, invece, propizia per rivedere in campo il buon 'dago', da mesi relegato in panchina, magari per riprovare la convivenza con Montolivo. Tentiamo con un Santana riciclato come terzo di centrocampo, e vediamo se la coppia 'dago-monto' è praticabile. Oppure riesumando un centrocampo a quattro con Marchionni e Vargas esterni. O ancora riproponendo il 'rombo' con D'Agostino vertice basso e Montolivo vertice alto... Progrediamo, sperimentiamo, che senso ha coprirsi e difendere il nono posto? Ne va del futuro, del progetto... ne va della Fiorentina di Mihajlovic.
(Quotidiano Viola)