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Incredibile al Franchi: la Fiorentina riprende il Genoa al 97', ma l'1-1 non fa contento nessuno
Tanta, tanta paura in avvio. La posta in palio è altissima, la situazione è troppo delicata per poter rischiare. La partita è così molto difensiva, con poche emozioni. Il primo squillo è di Sturaro, che si inserisce e cerca la conclusione, Dragowski para senza problemi. La Fiorentina prova ad alzare i giri del motore con Vlahovic, ma fatica a costruire occasioni da gol. Ribery ci prova al 31' con una girata, ma la palla termina fuori. Al 40' Vlahovic è pericoloso con una conclusione che termina out di poco.
Nella ripresa subito grande chance per il serbo, che calcia però altissimo con il destro. La Fiorentina prende in mano il pallino del gioco, Bonaventura ha una ghiotta occasione in area ma non colpisce il pallone. Biraghi alza i giri del motore sulla sinistra, Vlahovic diventa un punto di riferimento importante là davanti. E al 70' arriva il gol: palla in mezzo dalla destra, Bonaventura si trova tutto solo e buca la porta difesa da Paleari, nel frattempo subentrato all'infortunato Marchetti. Doveri, però, annulla per un precedente fallo dell'ex centrocampista del Milan su Ghiglione (QUI la moviola). A dieci dalla fine Prandelli butta nella mischia Borja Valero, Cutrone ed Eysseric, ma ad andare in gol è il Genoa. All'88' Destro devia in maniera fortuita e batte Dragowski, ma Doveri annulla per corretto fuorigioco. Un minuto dopo, il Grifone segna ancora. E questa volta è tutto buono. Palla persa dalla viola, Pjaca si lancia in verticale e con un perfetto rasoterra buca Dragowski, per un vantaggio pesantissimo e inaspettato. Al 93' Destro ha sui piedi la palla del raddoppio, ma Dragowski è bravissimo ad opporsi in uscita bassa. Nel finale, il clamoroso colpo di scena: al 97' mischia in area di rigore, la palla arriva a Milenkovic che al secondo tentativo buca Paleari con un destro da dentro l'area piccola. Prandelli strappa il primo punto della sua seconda esperienza viola, Maran respira dopo quattro ko consecutivi ma il finale ha il sapore della beffa.
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