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    Fiorentina-Empoli, tra campo e mercato: storia di due realtà mai così vicine

    Fiorentina-Empoli, tra campo e mercato: storia di due realtà mai così vicine

    • Francesco Benvenuti

    Matias Vecino, Luigi Sepe, Luca Bittante, Michele Camporese. Quattro giocatori che, negli ultimi mesi, hanno viaggiato sull'asse Empoli-Firenze (o viceversa) con alterne fortune. Il segno, inequivocabile, che il binario tra le due società si è comunque riaperto e che, dunque, la Fiorentina ha iniziato a guardare all'Empoli non solo come ad una società ideale per poter far maturare i propri giovani, ma anche, sopratutto in ottica futura, come serbatoio per il mercato: particolare attenzione, nella prossima estate, alla situazione legata a Tonelli, Saponara e, perché no, a Mario Rui. 


    Bittante e Camporese, prodotti del settore giovanile viola, sono passati quest'estate con operazioni differenti ad Empoli: il primo, dopo prestazioni di livello con l'Avellino, in Serie B, è stato ceduto agli azzurri a titolo definitivo con un contratto fino al 2019; il secondo, invece, ha firmato fino al 2018, con la Fiorentina che si è assicurata il 30% su una futura rivendita del giocatore. Per il terzino destro appena 34 minuti in campo in due apparizioni, zero, invece, le presenze di Camporese: numeri piuttosto sorprendenti ma che, risultati alla mano, sopratutto per il rendimento difensivo mostrato fin qui, danno ragione a Giampaolo. Difficilmente, però, l'Empoli disperderà il patrimonio legato anche ad i due under che, in questo momento, hanno però bisogno di un duro lavoro per sovvertire le gerarchie. 

    Sulla sponda viola, invece, il ritorno di Vecino e il prestito di Sepe sono stati ben più fruttuosi: il capitolo legato all'uruguaino, in particolar modo, si è tinto di colori sgargianti. Vecino sta dimostrando di essere un giocatore di personalità, un 'box-to-box player', cioè un centrocampista capace di dare un contribuito nelle due fasi e di essere completo e preparato per tutti i compiti. In molti hanno invocato la sua convocazione nell'Italia di Conte, ma Vecino ha sempre ribadito, dimostrando grande serietà, di sentirsi 'uruguaino' a tutti gli effetti e, dunque, di non accettare la candidatura ad oriundo nella nazionale italiana. Sepe, dopo le esperienze a Lanciano e ad Empoli, si è ritagliato il suo spazio europeo, dove è titolare fisso e dove sta crescendo, partita dopo partita. 

    La stazione principale, in questo asset di mercato, non può che essere dedicata a Matias Vecino: nel centrocampo a tre di Sarri era titolare inamovibile e, in estate, in molti espressero più di una perplessità sul valore complessivo del centrocampo viola e, nella fattispecie, nella capacità del nativo di Canelones di adattarsi a giocare a due: e invece, Vecino ha dimostrato la sua duttilità e le sue capacità. Ritrovare Empoli, per lui, sarà come ritrovare quel trampolino di lancio che lo ha definitivamente introdotto nel calcio che conta, con un ruolo da assoluto protagonista, e che ha aiutato a completare il definitivo salto di qualità. 

    Domani sarà una sfida speciale per i tifosi, per i giocatori e per le due società: il presidente azzurro Corsi, tifosissimo viola, gli uomini mercato Carli e Pradè, accomunati da una grande stima reciproca, e da due città divise da poco più di 30 chilometri. E' il derby toscano e, che sia più o meno sentito, rappresenta un nuovo step di un rapporto ormai ritrovato. 


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