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    Fiorentina, ecco perché è finito l'effetto Vio

    Fiorentina, ecco perché è finito l'effetto Vio

    • Luca Cellini

    Batistuta a merenda, Toni a cena, Mario Gomez ancora non servibile. E'questo il menu' odierno dei tifosi della Fiorentina che poco dopo le ore 16 riabbracceranno, alcuni non solo metaforicamente, il cannoniere piu' prolifico della storia viola, protagonista nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio della 'Hall of Fame' organizzata dal Museo del calcio e dalla Figc e che vedra' l'ex bomber di Reconquista essere insignito del premio 'Miglior straniero' per i suoi trascorsi nel campionato italiano; e che stasera dalle 19 in poi si ritroveranno come avversario l'attaccante di Pavullo sul Frignano, quello della definitiva rinascita all'antico splendore, post fallimento, visto che la prima punta con un passato anche in Bayern Monaco, Juve e Roma, stasera difendera' i colori del Verona avversario nel posticipo dei gigliati di Montella.

    Una bella full immersion con il calcio che fu, che purtroppo non si concludera' per i supporters della Fiorentina con il sospirato rientro di quello che dovrebbe essere il presente ed il futuro della rosa guidata da Vincenzo Montella visto che, per colpa di un'infiammazione al tendine rotuleo infortunatosi lo scorso 15 settembre, i tempi di recupero di Mario Gomez, oggi prima punta viola, si sono allungati, tanto da non consentirgli di scendere in tempi brevi sul terreno del 'Franchi'.

    Un'assenza quella dell'ex Bayern Monaco che, dopo essere stata sopperita oltre le dovute aspettative, grazie alla trasformazione in prima punta di Giuseppe Rossi e l'esplosione del giovane Matos, si è fatta sentire inevitabilmente alla ripresa del campionato post ultima sosta delle nazionali, visto che ad Udine è mancato, piu' che in altre volte, lo stoccatore che finalizzasse la gran mole di gioco che la Fiorentina attua in ogni partita. In particolare proprio la gara del 'Friuli' ha messo in evidenza un altro particolare. Se un anno fa i viola erano conosciuti per essere dei fenomeni sulle palle inattive, autori di gol in sequenza su corner e calci piazzati, quest'anno delle 14 reti subite da Neto e compagni in campionato, sette sono arrivate proprio da situazioni da fermo.

    Durante la scorsa estate, anche in seguito ad una lezione tenuta proprio dal tattico della Fiorentina per le 'palle inattive', Gianni Vio, a Marbella, quotidiani e riviste specialistiche spagnole avevano esaltato le doti dell'ex bancario veneziano, portato nel calcio che conta da Walter Zenga, ai tempi in cui quest'ultimo era al Catania. Oggi però il meccanismo sia difensivo che offensivo (ultimo gol gigliato, su punizione, quello di Vargas, però con deviazione determinante di Muntari, contro il Milan, quasi un mese) sembra essersi inceppato. Quali i motivi?

    Ovviamente gli avversari hanno studiato molti dei 'trucchi' utilizzati dalla Fiorentina in queste situazioni tattiche che la passata stagione erano assai imprevedibili o comunque poco conosciute. E poi qui pesa come e piu' che mai l'assenza di Mario Gomez. Durante il ritiro estivo di Moena infatti il classe '85 di Riedling era l'arma utilizzata sia alle spalle delle barriere ospiti nei calci piazzati, che il perno sui calci d'angolo offensivi e difensivi, che faceva da catapulta per procuratore o evitare gol, a seconda dei casi, per la formazione di Montella. Oggi che il centravanti tedesco è assente, può essere parzialmente sostituito nel possesso palla dall'adattamento di Giuseppe Rossi come vertice centrale dell'attacco. Ma Pepito non ha ne' l'altezza, né la capacità di lettura, specialmente sui corner, delle situazioni che potrebbero favorire la Fiorentina. Ed in rosa manca uno stoccatore anche fisicamente simile a SuperMario, visto che Matos è ancora molto gracile, e Rebic non ha malizia né esperienza anche lontanamente avvicinabile al numero 33 gigliato. E per capire quanto è importante sulle palle inattive Gomez, basterebbe chiudere gli occhi ed andare al passato piu' o meno recenti, a e seconda dei casi e ricordare quanti gol nascevano, anche senza Gianni Vio, nella Fiorentina degli anni '90 con Batigol, o anche soltanto un anno fa, con Luca Toni. 

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