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    Fiorentina e Comune dialogano sul nuovo stadio: le ipotesi in ballo per evitare il trasloco

    Fiorentina e Comune dialogano sul nuovo stadio: le ipotesi in ballo per evitare il trasloco

    Lunedi scorso, all’interno della Sala del Cinquecento in Palazzo Vecchio, è stato presentato il progetto scelto per riqualificare lo Stadio Artemio Franchi e tutta l‘area circostante: all’interno di una location da mille e una notte il sindaco Dario Nardella ha svelato il progetto scelto dalla giuria internazionale che presiedeva il concorso. Come sappiamo la Fiorentina, che in teoria potrebbe scegliere anche di non voler giocare nel nuovo stadio, ancora non ha espresso un parere chiaro. Istituzioni e Club dovranno dialogare per trovare una soluzione consona alla situazione ai parametri imposti dal PNRR: ricordiamo infatti che l’intero cantiere dovrà terminare entro e non oltre il 2026, pena lo stop ai fondi europei.

    Questa mattina, l’edizione odierna de La Repubblica Firenze, ha cercato di fare il punto della situazione:  in settimana, più precisamente Mercoledì, c’è stato un primo contatto informare, mentre domani le parti si rivedranno nuovamente al Viola Park e sicurametne sarà un occasione per fare il punto della situazione: controllare l’effettività dei cantieri ed iniziare a lavorare su un paio di ipotesi di lavoro delicate ma suggestive. L’Intento del comune è infatti quello di non farsi scappare la ghiotta occasione ed evitare che la Fiorentina si trasferisca poi altrove.
     
    Le ipotesi al vaglio del consiglio comunale sono principalmente due. La prima riguarderebbe una totale collaborazione sullo sfruttamento dei diritti economici sul “naming” del nuovo Franchi. L’altra ipotesi, forse un po’ più complessa, è capire se la proprietà viola potrà entrare nell’operazione da 15 mila metri quadrati di commerciale, terziario e alberghiero prevista a Campo di Marte oppure se resterà a guardare. Sicuramente non è ancora tutto ben definito, ma al momento si può dire che almeno per adesso Istituzioni e Fiorentina abbiano l’intento di collaborare in toto. 

     

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