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    Fiorentina: in partenza Vargas e Jovetic

    Fiorentina: in partenza Vargas e Jovetic

    • Luca Cellini

    Quale che siano le prossime figure dirigenziali in casa Fiorentina, a meno che non arrivino entro questo mese segnali concreti da parte dei vertici del club gigliato sul progetto per il nuovo stadio, si proseguirà con la politica che già da alcuni anni viene attuata, il cosiddetto 'autofinanziamento'. Ovvero: al termine di ogni sessione di mercato i conti della società devono risultare in perfetto pareggio fra uscite ed entrate. Ecco che dunque, anche alla luce del disastroso campionato che il prossimo week-end la Fiorentina concluderà (se non altro con una salvezza conquistata con una giornata d'anticipo), sono pochissimi gli elementi della rosa gigliata con cui fare cassa, e che permettano poi di investire per nuovi arrivi. E di fare cassa i Della Valle hanno estremo bisogno, poiché nell'ultimo c.d.a. hanno già coperto con un assegno un 'buco' di circa 32 milioni di euro (frutto, secondo i vertici dirigenziali, della mancata partecipazione negli ultimi due anni alle coppe europee ma soprattutto delle tante operazioni di mercato sbagliate da Pantaleo Corvino). La prima via per incassare è la cessione di Stevan Jovetic. Quest'ultimo rappresenta forse l'unico campione rimasto nella rosa gigliata, dopo il depauperamento tecnico partito nell'estate del 2009 con la cessione di Felipe Melo.

    Il montenegrino ha firmato lo scorso autunno un contratto di rinnovo fino al 2016, e sulla carta, stando alle dichiarazioni ufficiali del patron Andrea Della Valle, è il giocatore da cui far ripartire il progetto di rilancio della Fiorentina. Jovetic ha però vissuto una stagione tormentata, fatta di tanti piccoli infortuni che ne hanno minato la fiducia sia nello staff medico viola - non a caso ogni visita di controllo del giocatore viene effettuata ad Ausburg, dove è stato operato due anni fa, anche perché il professor Boenich è l'unico punto di riferimento certo del numero 8 viola - e nella dirigenza stessa, visto che a suo avviso non lo ha protetto dalle 'malelingue' che parlano di una sua presunta fragilità fisica e di una soglia del dolore fin troppo bassa. Inoltre Jovetic non avrebbe gradito l'allontanamento di Ljajic dopo i recenti dissidi fra quest'ultimo e l'ex tecnico Delio Rossi. "Non so se resterò al 100% a Firenze. Vediamo, non dipende solo da me..." ha affermato peraltro lo stesso Jovetic recentemente. Detto che, anche se venisse dichiarato incedibile, con un'offerta di 30 milioni di euro (proveniente ad esempio dall'Inghilterra, dove ha molti estimatori), il montenegrino potrebbe essere venduto anche l'ultimo giorno del mercato estivo, l'altra via per incassare è cedere quei giocatori che lpotrebbero permettere alla Fiorentina di effettuare plusvalenze.
     
    Premesso che Natali e Montolivo si svincoleranno a costo zero, che regna la massima incertezza sul possibile riscatto di Lazzari e Cassani, mentre difficilmente si farà uno sforzo economico per Kharja, la Fiorentina ha solo quattro elementi che hanno mercato e con cui fare 'attivo' in bilancio: Alessandro Gamberini, Juan Manuel Vargas, Alessio Cerci e Adem Ljajic. Il primo ha già dato segnali di incertezza sul suo futuro a Firenze, anche dopo le molte 'tribune' di questo finale di stagione. Acquistato sei anni fa per poco più di due milioni di euro, a qualsiasi cifra venisse venduto (ad esempio al Bologna) porterebbe in cassa solo un segno positivo. A Vargas da tre anni viene promessa una cessione. La prossima estate sarà la volta buona, pur avendo sempre meno estimatori (anche se ancora qualcuno all'estero). Prelevato dal Catania quattro anni fa, a bilancio permetterebbe una plusvalenza se ceduto ad una cifra superiore ai cinque milioni di euro. La stessa cifra che potrebbe essere versata dal Borussia Dortmund per Ljajic, per cui la Fiorentina investì 7 milioni di euro nel gennaio 2010. Certa la cessione del classe '91 serbo, incerta quella di Cerci, che piace soprattutto al Torino di Ventura: se ceduto ad una cifra uguale o superiore ai tre milioni di euro, anche in questo caso porterebbe ad una plusvalenza di bilancio.

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