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    Fiorentina, due anni senza vice Pizarro

    Fiorentina, due anni senza vice Pizarro

    • Luca Cellini
    Il principio della storia inizia il 9 agosto 2012 quando, un po' a sorpresa, alla luce dei principi tattici annunciati dall’allora neo tecnico viola Vincenzo Montella, e visti durante il ritiro della Fiorentina a Moena in val di Fassa, ovvero gioco orizzontale e ricerca della profondità attraverso le fasce, il club gigliato ufficializza l’acquisto di David Pizarro, ovvero mister verticalizzazione, fosforo a centrocampo che si sarebbe aggiunto a quello appena arrivato dalla Spagna rispondente al nome di Borja Valero. Non è un caso che nella prima stagione della Fiorentina si parli costantemente di doppio regista perché l’iberico ex Villareal pur non essendo un fautore di gioco, permetteva al Pek di essere sgravato dal compito di unico inventore delle giocate viola. La volontà di Pizarro di rilanciarsi nel grande calcio, e soprattutto di prendersi una rivincita sulla Roma che, di fatto aveva deciso di scaricarlo a costo zero, rendono la stagione 2012-2013 eccezionale nei numeri per il classe ’79 gigliato, anche se quando quest’ultimo è assente, per infortuni e squalifiche (molti i cartellini gialli per il cileno nella sua prima annata a Firenze) ad esempio nei primi mesi del 2013, la Fiorentina difficilmente fa risultato.

    DUE ANNI DI RICERCHE, MA IL VICE PIZARRO NON C'E' - Avanza la necessità in Montella di acquistare un vero e proprio vice Pizarro, ovvero un giocatore pronto all’utilizzo quando il giocatore cresciuto nei Santiago Wanders si sarebbe dimostrato fuori forma, assente per stop fisici o derivanti da decisioni del giudice sportivo. Giulio Migliaccio infatti, arrivato anche lui nell’estate 2012, si intuì subito avere caratteristiche completamente differenti dall’ex anche di Udinese e Manchester City e Rafael Wolski, altro centrocampista con possibilità di fare il regista, viene giudicato ancora troppo grezzo. Viene deciso così di acquistare in prestito Mohammed Sissoko dal Paris Saint Germain ma un po' gli impegni di quest’ultimo in Coppa d’Africa, un po’ uno scarso adattamento al campionato italiano, da cui era stato già bocciato ai tempi della Juventus, fanno collezionare al maliano soltanto cinque spezzoni di partita.

    Nonostante l’amarezza per una qualificazione alla Champions League a suo avviso negata per fattori esterni (‘c’hanno fatto lo scherzetto’ disse Pizarro dal ritiro di Moena estate 2013), ed un rinnovo di contratto che non arriva, il Pek rimane a Firenze, anche se Montella per tutta l’estate sollecita nuovamente il club all’acquisto di un altro regista che, non arriverà neanche questa volta visto che verrà tesserato Ambrosini, cinque mesi di utilizzo e poi tanta panchina e tribuna a Firenze, e promosso sul campo Bakic, procuratore amico del club, ma troppa inesperienza, tanto che il montenegrino colleziona sei presenza su oltre 50 match viola.

    E si arriva ai giorni nostri, con Pizarro che firma il rinnovo a preparazione estiva inoltrata, la Fiorentina che tratta fino all’ultimo l’acquisto di elementi come Stambouli e Fernando, ma poi alla fine è costretta ad acquistare Badelj, croato di belle speranze ma che nelle sue cinque presenze in viola non raggiunge mai la sufficienza come voto alle sue prove, tanto che quando è assente il regista titolare, Montella preferisce spesso utilizzare da adattato in quel ruolo Aquilani piuttosto che il classe ’89 nativo a Zagabria.

    A GENNAIO RIPARTE LA CACCIA: SARA' LA VOLTA BUONA? - L’ultima gara dei gigliati, quella di ieri, dimostra che il giocatore pagato cinque milioni di euro dall’Amburgo il 30 agosto scorso (data temporale da non sottovalutare, ovvero a 48 ore dalla chiusura del mercato), non è ancora pronto per il calcio italiano e, visto che il numero 5 gigliato è sempre il primo ad essere sostituto quando gioca titolare,il tecnico viola di fatto non lo considera ancora una certezza. Ecco perché nel prossimo mese di gennaio, in parallelo con la volontà di liberarsi di tanti esuberi (fra cui Brillante, provato come vice Pizarro per tutta l’estate, e poi non convocato nelle ultime cinque gare), si proverà un nuovo assalto a Fernando dello Shakhtar Donetz, perché con un cileno che sempre più paga l’avanzarsi dell’età, con errori come quello che hanno portato al tre a uno della Samp domenica scorsa, la necessità di acquistare un altro regista diventa un’impellenza assoluta.

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